La rinite allergica: un male primaverile? La rinite allergica viene spesso chiamata febbre da fieno: niente di più falso. Il fieno non è quasi mai la causa di questa malattia e la febbre non c’e’ mai! I sintomi d’altra parte sono noti a tutti: naso che gocciola, naso chiuso, starnuti a ripetizione, occhi che lacrimano, prurito in gol , tosse stizzosa. La rinite allergica colpisce chi è più predisposto all’allergia con una ereditarietà piuttosto elevata Gli allergeni responsabili si trovano nell’aria e provengono da semi vegetali, piante, alberi. Si tratta di pollini che si diffondono nell’atmosfera in alcuni periodi dell’anno quando per ogni specie vegetale scatta il momento della fecondazione o impollinazione. Per questo motivo la gran parte delle riniti allergiche ha un andamento stagionale. Esistono tuttavia riniti perenni provocate da allergeni perenni costituite da acari della polvere, muffe, peli e forfora di animali . Tale patologia e’ in costante aumento a causa non solo della predisposizione ereditaria ma soprattutto a causa di una aumentata responsività bronchiale da parte del soggetto, dall’inquinamento atmosferico e dall’esposizione degli allergeni volatili. Lo specialista deve intervenire precocemente al primo insorgere dei sintomi: i dati della letteratura indicano ormai chiaramente che l’infiammazione allergica non controllata porta al suo perpetuarsi e aggravarsi. Da ciò si evince l’importanza di formulare una diagnosi precoce e precisa anche nei piccoli pazienti in modo da evitare di sottoporre il soggetto allo stimolo continuo che determina l’aggravarsi della sua patologia Gli obbiettivi e i mezzi che lo specialista ha a disposizione per la cura delle riniti allergiche sono costituite da misure di prevenzione da terapie sintomatiche e dall’immunoterapia specifica. Lo scopo dell’immunoterapia è quello di ridurre la sintomatologia allergica, bloccare la progressione della patologia verso forme più gravi quali l’asma. Attualmente è da porre ben attenzione ai nuovi schemi terapeutici di immunoterapia specifica rappresentate dalla terapia vaccinica orale, nasale e sublinguale quest’ultima ritenuta la più efficace, pratica nella modalità di somministrazione, perfettamente idonea anche per i piccoli pazienti affetti da tale patologia. Simonetta Calamita