Ottanta anni, francese, virologo, Luc Montagnier nell'83 individuò per primo il virus dell'Aids. Una scoperta all'Istituto Pasteur di Parigi che lo ha portato, nel 2008, a vincere il premio Nobel per la Medicina.
Oggi sarà in Campidoglio a festeggiare il decennale della Fondazione Veronesi dove consegnerà borse di studio a giovani ricercatori.
«Cancro e Aids hanno un minimo comune denominatore - spiega Montagnier - Sia il virus HIV che le cellule tumorali si sviluppano in organismi più deboli dal punto di vista immunitario.
Per questo è importante proteggere il proprio organismo per quello che si può. La difesa deve venire anche da noi e dal nostro comportamento.
Dal mantenimento delle nostre difese, dall'attenzione verso uno stress ossidativo che è all'origine di un deficit immunitario che apre la via a virus e batteri».
La classe medica non deve smettere di responsabilizzare la cittadinanza verso la propria salute.
Oggi Montagnier sta lavorando su test del DNA in grado di identificare infezioni che non si sono ancora palesate e che sarebbero alla base di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e alcune forme di tumore.
«Ci stiamo rendendo conto - prosegue Montagnier - che anche le malattie degenerative cerebrali sono legate a infezioni che si sono contratte durante la vita o anche durante la gravidanza. Penso all'autismo.
Per capire questa malattia come altre del cervello va seguita la pista dell'infezione da batterio; la sperimentazione fatta su 200 bambini ha dato esito positivo. Pensiamo a cure, nei primi anni di vita, a base di antibiotici.
E il discorso vale anche per altre malattie».
Alessandra Pompei