Roberto Galletti de Cadilhac - (Torre San Patrizio 1879 – Murs, Francia, 1932) - Il pioniere della telegrafia senza fili
Ben pochi conoscono il contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili da Roberto Clemens Galletti di Cadilhac. Nato nel 1879 a Torre San Patrizio da una nobile famiglia (il padre, romano, ufficiale di cavalleria, fu parlamentare per cinque legislature, la madre, inglese, era figlia di lord Monkswell) si laureò nel 1902 a Roma in ingegneria, e venne subito assunto dalla Marconi inglese.
Già a quel tempo lo scienziato bolognese stava impiantando una multinazionale capace di controllare, attraverso concessioni e privative, tutto il sistema delle telecomunicazioni senza fili: dopo aver ottenuto nel 1904 il monopolio in Italia, nel 1912 avrebbe avuto 13 compagnie sparse in tutto il mondo.
Galletti fu inviato in missione in Congo per rilevare il livello dei segnali delle emittenti marconiane, ricevendo apprezzamento non solo per il suo lavoro, ma anche per la competenza di ricercatore, che dava valore aggiunto al suo lavoro. Aveva però un carattere poco disponibile verso l’autorità, cosa che gli avrebbe creato problemi per tutta la vita e, nonostante il suo ottimo lavoro, venne ben presto licenziato. Riassunto, fu mandato nella stazione radiotelegrafica di San Cataldo in Puglia.
Intanto continuavano i suoi studi privati sulla telegrafia, con l’obiettivo di ottenere il massimo sfruttamento dalle onde con conseguente velocizzazione della trasmissione del segnale. Nel 1906 brevettò la sua prima scoperta (in vita furono ben undici i brevetti registrati a suo nome): riguardava l’uso di gruppi di oscillazioni elettriche continue per ottenere la più veloce trasmissione dei segnali.
Non potendo dare applicazione ai suoi esperimenti in Italia a causa del monopolio marconiano, fra il 1909 e il 1911 Galletti continuò la sua sperimentazione a Lione, arrivando a risultati sorprendenti che convinsero l’amministrazione francese a stipulare una convenzione con la
sua neonata compagnia per la costruzione di una stazione radiotelegrafica a Leschaux, nella Savoia. Due anni dopo l’avvio dell’attività i segnali arrivarono nitidamente fino in New Jersey e oscurarono le trasmissioni di Marconi.
Ma arrivò la grande guerra, che portò all’esproprio della stazione con la conseguente quasi rovina dello scienziato che, dopo una lunga causa contro il governo francese, fiaccato nelle finanze e nello spirito, ritentò senza successo una nuova impresa con la Compagnia Ferranti nel Lancashire.
Morì a Murs, in Savoia, nel 1932. Scrisse di lui lo zio John Collier: «Ha combattuto con immenso coraggio una battaglia perduta e per lunghissimo tempo».
Eppure, a distanza di anni, si ebbe conferma che i suoi studi furono fondamentali per il potenziamento della telegrafia e per la nascita della radiofonia e della telefonia moderna.
Giovanni Martinelli