Cresce il popolo dei nottambuli digitali che si rivolge ai centri specializzati per trovare una soluzione. Il primo sospetto sulle cause di questo aumento cade proprio sui nuovi tablet e smartphone che toglierebbero il sonno ai loro accaniti utilizzatori.
Lo chiamano "jet lag sociale" e provoca incidenti da sfinimento e distrazione, danni e depressioni.
«Fino a tre anni fa quello degli insonni hi-tech era un fenomeno a noi praticamente sconosciuto, ora invece solo a Torino sono arrivati ad essere il 5% dei pazienti, in altri centri italiani persino il 40%», spiega Alessandro Cicolin, responsabile del Centro Multidisciplinare per i Disturbi del Sonno dell'università di Torino.
Il 39% degli italiani non riesce ad addormentarsi e il 45% soffre di sonnolenza di giorno. Gli scienziati americani del Sleep Disorders Center del JFK Medical Center di Edison hanno stabilito una connessione tra schermi e insonnia dimostrando che la luce dei display retro-illuminati causa una diminuzione considerevole della melatonina,l'ormone che ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. Due ore di utilizzo, giocando o leggendo su video e tablet, e la presenza dell'ormone diminuisce del 22%.
«I giochi interattivi o i social network provocano un'attivazione psichica, una reattività che assieme all'illuminazione intensa dello schermo determinano uno spostamento dell'orologio biologico in avanti. Non solo: il problema è che poi anche quando non vanno davanti al computer questi soggetti non riescono più a dormire, hanno scardinato i ritmi naturali», sostengono.
Alessandra Pompei