Il patologo Eugenio Centanni fu uno dei maggiori ricercatori nel campo delle infezioni e della immunologia e le sue teorie nel campo della cosiddetta «terza immunità» anticiparono sorprendentemente i risultati ai quali la medicina è pervenuta solo di recente.
Nato da umile famiglia a Montotto di Monterubbiano l’8 gennaio 1863, compì gli studi superiori a Fermo poi studiò a Bologna dove nel 1888 si laureò in medicina e chirurgia. Dopo alcuni anni di condotta nel suo paese e nella vicina Moresco, preferì avviarsi all’insegnamento universitario, che gli avrebbe garantito la possibilità di seguire la naturale inclinazione verso la ricerca. Ottenne la cattedra universitaria prima a Ferrara poi a Cagliari, da dove dopo pochi anni si trasferì a Siena, quindi a Modena. Ottenuta finalmente la docenza nella università di Bologna dove aveva studiato, qui si stabilì definitivamente insegnando e dirigendo per anni l’istituto di patologia generale, fino al collocamento a riposo nel 1938.
Visse gli anni del crescente interesse per la patologia, egli stesso dedicandosi a studi e ricerche nel campo della microbiologia e della immunologia, che lo portarono alla scoperta della «terza immunità», indirizzata verso gli agenti specifici della malattia, in grado i neutralizzare le infezioni insorgenti.
Studiò per questo i virus e i processi infettivi a loro dovuti, testando nuovi vaccini multivalenti, battezzati «stomosine», capaci di essere attivi contemporaneamente contro infezioni di diverso tipo. Studiando i batteri, causa di particolari stati febbrili, rilevò una sostanza alla quale dette il nome di «pirossina». Anticipò di moltidecenni la teoria della «autoimmunità», oggi universalmente riconosciuta, vedendo confermata molto tempo dopo la morte, grazie alla sperimentazione, l’applicazione delle sue intuizioni scientifiche.
Sempre conciliando insegnamento e ricerca, istituì il corso di chimica biologica e fondò la «Società italiana di clinica patologica» della quale fu primo presidente. Noto anche fuori dall’Italia, scrisse vari testi di natura scientifica e biologica che gli valsero attestazioni e riconoscimenti per lucidità di analisi e per l’eccezionale intuizione che li animava. Si occupò di coltura di tessuti e vitamine, scoprì il virus di particolari forme di infezione come la «peste aviaria» che negli anni recenti ha avuto attualità mondiale.
Onorato e famoso, ritiratosi dall’insegnamento, sempre legato alla sua terra (pubblicò anche una storia del suo paese) Eugenio Centenni morì a Bologna il 19 agosto 1942 e fu sepolto nella sua Monterubbiano.
Giovanni Martinelli