L'avevano capito tutti che la Giunta regionale era orientata a non presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge di riodino delle province. Lo sottolinea Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia di Fermo, che ribadisce comunque che il Cal ha fatto bene a sollecitare sulla questione la Regione Marche. Cesetti spiega: "Rispettiamo l’orientamento della Giunta della Regione Marche, anche se non lo condividiamo, ed auspichiamo che il Consiglio Regionale, già investito della questione con la mozione presentata da alcuni Consiglieri Regionali del Fermano, induca la Giunta a cambiare idea. Ci sia, infatti, consentito osservare che sarebbe risibile assumere una decisione giustificandola sulla base di un primo parere della Professoressa Barbara Randazzo dello Studio Onida di Milano secondo il quale “la disposizione statale dell’art. 17 non violerebbe la Costituzione e un ricorso alla Consulta potrebbe essere rigettato”.A voler tralasciare che in occasione del Decreto Salva Italia la Regione non seguì le indicazioni di Onida, tanto che – a differenza di molte altre Regioni – non fece ricorso avverso l’art. 23, l’asserito parere contrasta proprio con l’autorevole opinione del Professor Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, già espressa in un mirabile intervento sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 20/01/2012, alla cui lettura si invitano quanti avranno la responsabilità di assumere decisioni che segneranno per sempre il futuro dei nostri territori e delle generazioni che verranno". Afferma, tra l’altro, nel citato articolo il Presidente Onida: “Prevedere o meno l’esistenza di enti locali di governo a livello intermedio fra il Comune e la Regione, in tutte le Regioni o solo nelle maggiori, con quali dimensioni e con quali compiti, è un tema costituzionale”. Ed inoltre: “La Costituzione, confermata sul punto dalla riforma del 2001, stabilisce che ‘la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”; ed infine: “E’ evidente che le Province sono previste dalla Costituzione come enti di governo locale elettivi, con un proprio territorio. Si potrebbe cambiare tutto questo? Certo, ma con legge di revisione costituzionale, dopo un approfondito esame della situazione e delle diverse soluzioni possibili, e un adeguato dibattito”. Tanto basta secondo Cesetti a motivare un ricorso che peraltro altre regioni proporranno. In ogni caso il presidente torna sulla questione di possibili aggiustamenti che, ribadisce, non potranno essere tollerati dalla stessa Regione che intende far fede alla legge: "Siamo certi, in definitiva, che la Regione Marche sarà coerente con il suo pensiero ed all’altezza del compito; per quanto riguarda la Provincia di Fermo si confida in quanto dichiarato dal Vicepresidente Petrini secondo il quale: 'Tornare a quattro province sarebbe poco serio e poco utile proprio perché se prevale il principio della deroga viene meno il senso dell’intervento complessivo e governo e parlamento farebbero una figura ridicola'. In definitiva, se l’impianto normativo resterà immutato, il territorio fermano non si sottrarrà alla sfida per costruire una nuova Provincia con un nuovo nome che dovrà nascere dalle ceneri delle attuali tre Province. Nel costruire questo Ente di secondo grado ci siederemo alla pari con gli altri due territori, avendo a cuore i concreti e quotidiani interessi dei cittadini e non rispondendo ad astratti criteri".
Angelica Malvatani