2012.06.08 – “Isaia Billè – (Fermo 1874 – 1961) – Musicista e didatta di fama mondiale” di Giovanni Martinelli

Pubblicato il 08 Giugno 2012 da admin

 

Giovanni Martinelli

Fra i tanti musicisti che il Fermano ha consegnato alla storia della musica, un posto preminente spetta a Isaia Billè, uno dei più grandi contrabbassisti di ogni tempo. Nato a Fermo il 22 dicembre 1874, rimasto orfano, entrò nel locale conservatorio maschile dove seguì la scuola di musica bandistica con tale profitto, che i suoi insegnanti decisero, data la sua innata predisposizione, di fargli proseguire gli studi nell’allora Liceo musicale «Rossini» di Pesaro dove, allievo fra gli altri del maestro Pedrotti, si diplomò in contrabbasso. Alla ricerca di sistemazione, iniziò subito con le audizioni, ovunque facendosi distinguere per bravura e per l’espressione che riusciva a dare al suo strumento. Molti gli aneddoti che poi racconterà sui suoi primi anni, unoper tutti alla Scala di Milano: il maestro Toscanini, udendolo suonare, andò a chiamare il maestro Panizza pregandolo di ascoltare il giovane strumentista, ammirandone la tecnica e la musicalità. Entrato a far parte dell’organico di importanti orchestre, Billè suonò nei maggiori teatri italiani (dalla «Scala» di Milano al «Carlo Felice» di Genova, dal «Massimo» di Palermo a «La Fenice» di Venezia) e fu in tournée in sudamerica agli inizi del secolo, fra gli altri al «Colon» di Buenos Aires, al «Municipale» di Santiago del Cile. Sempre in sudamerica, ormai affermato strumentista, fece parte della mitica tournée di Arturo Toscanini nella stagione 1920-21, primo contrabbasso nell’organico di quell’orchestra che Gabriele D’Annunzio battezzò «Orfica». Parallelamente iniziò l’insegnamento nei maggiori conservatori: nel 1913 fu vincitore di cattedra all’Istituto musicale «Cherubini» di Firenze, che lasciò dopo quindici anni per insegnare nel conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli. Nel 1923 fu chiamato a Roma, al Santa Cecilia, entrando come primo contrabbasso nelle orchestre sinfoniche dell’Augusteo e del Teatro dell’Opera. Ormai famoso, Billè si dedicò alla didattica pubblicandocon Ricordi nel 1922 il Nuovo metodo per contrabbasso a quattro e cinque corde, lavoro che Ildebrando Pizzetti definì «di valore indiscutibile e ammirevole». Nel 1928 pubblicò un originalissimo testo sulla storia e l’uso degli strumenti ad arco. Fu anche versatile nel comporre musica (di lui restano un concerto, studi melodici,24 capricci, tutti di fine tecnica esecutiva) e nello scrivere novelle, racconti, poesie in vernacolo. Isaia Billè morì a Fermo il 21 febbraio 1961. Il Conservatorio «Pergolesi», che gli ha intitolato l’auditorium, conserva il suo strumento preferito, opera del liutaio fermano Andrea Postacchini Giovanni Martinelli

 

Isaia Billè

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