2012.05.06 – “Esperienze al Montessori” di Angelica Malvatani

Pubblicato il 07 Maggio 2012 da admin

 

Angelica Malvatani

Ci sono storie che non sa da quale parte prenderle, per raccontarle, storie che capisci solo se ti ci trovi dentro. Storie dei cosiddetti “esodati” quelli fuori dal mercato del lavoro ma ancora troppo lontani dalla pensione. Dunque senza risorse, senza passato e senza speranze di futuro. Un limbo di disperazione, praticamente. E poi ci sono i sogni di alcuni che chiedono solo una spinta per partire e ricominciare. Questa è la storia di William Benfenati, Francesco Mureni e Anassia Marziali, sono arrivati al Montessori due anni e mezzo fa, lavoratori socialmente utili li chiamano, qualcosa come 600 euro di stipendio e un lavoro vero. Un lavoro che un mese dopo l'altro ha cambiato la vita ai tre operatori, arrivati per caso per poi scoprire un talento vero. Sanno trattare con i bambini e con i giovani anche gravemente disabili, sanno prenderli con cura, caricarli nelle auto attrezzate, sanno dare sorrisi e conforto alle famiglie. Apprezzati da tutti, dal direttore dell'istituto Marco Marchetti, dai genitori che al Montessori si affidano, arrivano oggi alla fine della loro esperienza, il tempo massimo per la borsa lavoro si va esaurendo e nuove possibilità non ce ne sono. Dunque tra pochi giorni saranno senza sussidi, senza lavoro, senza nulla di nulla. Ecco dunque l'idea, insieme vorrebbero mettere in piedi una associazione onlus, per continuare a lavorare con i disabili, per proseguire con questo mestiere che hanno scoperto per caso ma che è per loro un talento innato, di cuore, di pensieri. William, 54 anni, due figli all'università, per anni nel calzaturiero, la mobilità finisce a maggio 2012, si interrompono i versamenti pensionistici e la paura è di perdere anche alcuni diritti sanitari. William è un lavoratore instancabile, presente ben oltre l'orario, sempre attento, sempre pronto a darsi da fare: “Quello che chiediamo è di poter proseguire con questo nostro impegno perché siamo veramente felici di lavorare in questo settore, con i ragazzi che ormai sono nostri amici e compagni di viaggio. Ci piacerebbe studiare forme di collaborazione con i comuni, con varie associazioni, per continuare a fare trasporti e assistenza alla persone”. Anche Francesco, 56 anni, era nel calzaturiero, fino al 2007 la vita è andata avanti serena, con la moglie e tre figli. Poi la crisi, la fabbrica che chiude, i lavori di fortuna trovati per riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena, anche con l'aiuto dei nonni che ci mettono la pensione per far sopravvivere tutti. Poi l'arrivo al Montessori: “La prima settimana di lavoro qui è stata dura, pensavo di non farcela. Oggi sono veramente felice, mi trovo bene, mi rende felice che i genitori si fidino di me e mi lascino con serenità i loro ragazzi. Vorrei proseguire su questa strada, vorrei che tutta l'esperienza che ci siamo fatti non finisse qui. Facciamo appello a tutti, al Prefetto Zarrilli che sappiamo molto sensibile, al sindaco, al presidente della Provincia, perché ci diano una mano a continuare a lavorare”. I lavoratori socialmente utili sono disoccupati, iscritti alle liste di mobilità, in grado di occuparsi di un progetto che riguardi l'infanzia, la disabilità, gli anziani. Percepiscono un indennizzo pari a 600 euro, se i comuni intendono servirsi di loro per qualche ora in più devono corrispondere un proprio contributo. I lavoratori del Montessori si occupano soprattutto del trasporto disabili ma sono a disposizione del centro per qualsiasi cosa occorra. Vengono utilizzati anche in accordo con la Croce Verde, sui mezzi specializzati per gli spostamenti dei diversamente abili. Quando scadranno i contratti di William, Francesco e Anassia si dovrà procedere a nuove richieste, visto che i loro contratti sono già stati prorogati tutte le volte che è stato possibile, anche su espressa richiesta della direzione del centro che su di loro ha trovato validi collaboratori. Merito loro gran parte dell'organizzazione della partita della solidarietà, l'appuntamento annuale che il Montessori organizza per raccogliere fondi a supporto delle attività dei centri diurni e di riabilitazione. Dunque esperienze e professionalità che non devono andare disperse, persone che hanno diritto ad una nuova possibilità, ad un lavoro reale, all'occasione della vita. Angelica Malvatani

I commenti sono disabilitati.