"Quale futuro per noi, i nostri figli, i nostri nipoti? "
Siamo oggi frastornati ed impauriti per il susseguirsi continuo di notizie economico-finanziarie negative, per il progressivo deterioramento del mondo dell'Euro che scricchiola,anticipando di poco ,io temo ,il rovinare del dollaro moneta ormai abusata dagli USA che continuano a stampare carta per coprire disavanzi di bilancio astronomici e non solo. Bene, cosa fare allora? disperarsi o muoversi tutti assieme coerentemente nella strada dello sviluppo e della crescita? Certo la risposta è per la seconda ipotesi, si ma come, quali leve strategiche dobbiamo azionare? C'è una via soltanto che strategicamente può progressivamente, anno dopo anno, garantire lo sviluppo ed è quella della crescita della cultura che possediamo, individui ed organizzazioni complesse: ntendiamo la cultura generale di base e su di essa la costruzione di una specifica di Settore elevata e comunque più avanzata dei competitori.Solo così potremo porre le basi per un futuro solido per le generazioni di oggi e domani, per il nostro Paese, per il territorio Fermano: questo è lo spirito che anima il Progetto FENICE che si propone di rilanciare la capacità formativa del glorioso Istituto Montani! Resta di immutata attualità a tal proposito un mio intervento del 2004 in un ciclo di conferenze organizzato dal Centro Studi Carducci poi condensato in una sua pubblicazione: lo ripropongo oggi sperando che dia maggiori frutti: " buona lettura a tutti voi" Paolo Appoggetti
Premessa Innanzi tutto un plauso per questa iniziativa del G.B. Carducci, alla quale sono onorato di offrire un contributo perché momenti come questo, di incontro e dibattito, in cui molteplici esperienze qualificate si confrontano, rappresentano una importante opportunità di riflessione e di crescita per tutti noi, per il singolo come per le Istituzioni. Sviluppo e competitività Lo sviluppo è generato dal successo conseguito nella permanente gara competitiva tra individui, aziende, territori/distretti, regioni e nazioni. Il fenomeno della “globalizzazione” ha portato ormai questa gara competitiva su scala mondiale. E’ diventato quindi fondamentale, attraverso studi di Benchmarking, individuare i migliori in campo per ciascun settore competitivo definendo il Gap da colmare per avere successo, e conseguentemente stabilire un Programma di Azione Pubblica e Privata guidato da criteri oggettivi e mirato ad obiettivi concreti. La crisi economica mondiale e il contesto politico sociale e religioso in cui siamo obbligati ad operare rendono il dibattito su questi temi sempre più acceso, prima nel definire la situazione attuale, e quindi nell’indicare un programma di azione capace di guidare il nostro sistema competitivo verso il successo futuro. Se tutto questo è vero a livello generale, lo è ancora di più a livello locale, e per il Fermano, laddove per “progettare il futuro” è essenziale conoscere le potenzialità e le debolezze esistenti attraverso una analisi puntuale dello sviluppo culturale, economico e sociale e quindi strutturale del territorio. Il modello marchigiano da ieri ad oggi Nell’immediato dopoguerra si è sviluppato Il MODELLO MARCHIGIANO, che è risultato fin da subito molto competitivo rispetto ad altri e quindi ha generato per forza propria uno sviluppo dirompente in alcuni settori, primo fra tutti nel Fermano quello della calzatura. Oggi il sistema proprio in conseguenza dei mutamenti profondi del contesto competitivo e delle variabili in gioco – cambi fissi, scambi globalizzati, società dell’informazione, avvento di competitori particolari in grado di riprodurre i modelli originali con buoni standard qualitativi che penetrano in tutti i mercati proponendosi a prezzi “n volte” inferiori – è in uno stallo preoccupante. Gli operatori sono in difficoltà e le Istituzioni non hanno linee guida efficaci da proporre. Ma non possiamo dimenticare le notevoli potenzialità esistenti sul nostro territorio: • capacità imprenditoriale (micro/media) diffusa • capacità creativa anche multisettoriale fondamentale per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi ed integrati • capacità di sviluppo autonomo, anche in assenza di supporti pubblici strutturali • cultura di base diffusa a livelli superiori rispetto alla media nazionale • opportunità di uno shock positivo al Sistema del Fermano indotto dalla costituzione della Provincia • capacità di lavorare in un sistema a rete • presenza di settori economici quali: “Meccatronico” e “Turismo Integrato” (allo sport, alla cultura, enogastronomia e agriturismo) con capacità di crescita atte a bilanciare l’eventuale aggiustamento del Calzaturiero Tutte queste potenzialità se vanno a costituire la base di partenza di uno sviluppo ben studiato e programmato, costituiscono una garanzia per il raggiungimento di obiettivi anche ambiziosi, quindi rappresentano punti di forza per lo sviluppo futuro. Linee guida e macroindicazioni Se le potenzialità del nostro territorio sono facilmente individuabili, come sopra indicato, non è altrettanto per i punti di debolezza: ma a fronte di un “Modello oggettivo di Riferimento” è possibile identificare il Gap che deve essere colmato per poter aspirare ad uno sviluppo solido e duraturo. La metodologia da seguire è quella recentemente utilizzata nella indagine effettuata sull’Industria Metalmeccanica del Fermano presentata nel Dicembre 2003. Questa indagine costituisce un esemplare lavoro di analisi economica che attraverso la fotografia attuale del settore permette di individuare i punti di debolezza del sistema, il Gap rispetto ad un Modello Ottimale di Riferimento e le linee guida per colmarlo sia per quanto riguarda le azioni dei singoli imprenditori che per quanto concerne le varie Istituzioni. Vale la pena qui di riportare le macroindicazioni emerse dall’Indagine sulle azioni strategiche da avviare e che non possono essere sviluppate a livello del singolo imprenditore: • Sviluppo di un sistema distrettuale di Alta Formazione: alimentando il collegamento tra Università e Territorio e promuovendo programmi di Alta Formazione in connessione con le esigenze della nostra area industriale. • Programmi di Ricerca e Innovazione come strumento di sviluppo per tecnologie/ metodologie atte alla soluzione di problematiche aziendali legate a processo e prodotto. • Creazione di CENTRI SPECIALISTICI in rete con Università e Centri di Ricerca Nazionali e Internazionali atti a supportare i programmi di Ricerca e Innovazione per le piccole medie imprese. • Aiuto alla capitalizzazione e allo sviluppo finanziario delle Imprese anche attraverso alleanze finanziarie (merchant banking) e alla aggregazione strutturale. • Supporto alle Imprese attraverso “Centri di Servizio a gestione privata” per lo sviluppo applicativo di nuove metodologie, nuove tecnologie, sistemi informatici, sistemi di qualità ed ecocompatibilità, di marketing avanzato con l’utilizzo di incentivi pubblici per l’applicazione. • Utilizzo strategico di finanziamenti e contributi pubblici/privati per il lancio di Programmi di Ricerca e Sviluppo Strategici e quindi “strutturati”, possibilmente in rete. L’approccio utilizzato per il Settore Metalmeccanico/Meccatronico va utilizzato per tutti i Settori significativi del Fermano, siano essi nel manifatturiero o nel terziario, e, a fronte dei relativi risultati dovrà essere data trasparenza e visibilità alle diagnosi e alle indicazioni emerse, promuovendo la consapevolezza di tutti gli operatori, dei singoli come delle Istituzioni. Conseguentemente dovranno essere attivate strategie di risposta coraggiosa per il futuro, con il lancio sistematico di iniziative imprenditoriali e istituzionali, coerenti con la diagnosi fatta ed atte a perseguire il superamento dei Gap individuati indispensabili per ottenere lo sviluppo voluto. Tutto questo sarà notevolmente agevolato adottando da subito un approccio come se il Fermano fosse già “ Provincia” , e lavorando con una unità di intenti “politica” che renda tutti coerenti e coesi nella distribuzione degli investimenti, nella canalizzazione delle risorse economiche e nell’utilizzo strategico di enti quali: COSIF, EUF, ed altri in collegamento con Enti Pubblici e Privati di eccellenza, atti a fornire caso per caso i supporti specialistici necessari . Conclusioni Ai singoli, ai politici, e alle Istituzioni viene dunque richiesto un grande impegno: possiamo ben sperare? L’ottimismo è d’obbligo, assieme ad una vigilanza assidua, oggettiva, e alla determinazione nel perseguire l’interesse comune: la posta in gioco è grande e, forse non ce ne rendiamo tutti conto, perché riguarda il nostro futuro, il futuro dei nostri figli. Ogni omissione oggi rappresenta “un furto di futuro” e mi auguro che nessuno di noi voglia essere “ladro di futuro” verso i propri figli. Paolo Appoggetti