Come si può notare dal grafico l'incremento nell'ultimo anno è notevole. Avremo 12 classi prime con i seguenti indirizzi: una (1) di agraria,agroalimentare e agroindustra; 4 di informatica e telecomunicazioni; 3 di elettronica ed elettrotecnica; 2 di meccanica, meccatronica ed energia; 2 di chimica, materiali e biotecnologie. Gli iscritti continuano ad aumentare anche in questi giorni tanto da far sperare nell'attivazione della 13 classe prima con indirizzo "Trasporti e Logistica" (ex- nautico e aeronautico) dato che al momento abbiamo già 18 iscritti. Raccogliamo un successo che dobbiamo al corpo docente e a tutto il personale estremamente serio, preparato e credibile, ad una associazione ex- allievi presente e di forte supporto in tutte le iniziative e al Territorio di Fermo. Molto il Montani deve alla neo- Provincia, al neo- Prefetto di Fermo, al Comune, alla Regione, alla Confindustria Fermo , alla Camera di Commercio di Fermo, al Rotary Club, al Centro Studi Carducci, a tutte le persone che sono attente al nostro progredire, che ci telefonano, ci incoraggiano, ci correggono dove vedono errori. Tutto ciò ha fatto sì che il Montani tornasse ad essere il punto di riferimento regionale ed extraregionale per la formazione di competenze tecnico-scientifiche, L'Istituto Montani è stato definito "fabbrica di competenze" da più di 150 anni. Oggi si parla di scuola delle competenze, intese nella loro complessità e organicità; si dice di programmare non più per obiettivi ma per competenze. Le competenze si raggiungono in ambienti stimolanti, in laboratori in cui si possono utilizzare il sapere teorico e le abilità sviluppate per progettare, sperimentare, ricercare. Non è possibile essere competenti una volta per sempre, dato che le conoscenze che le alimentano e che ne sono il carburante continuano ad arricchirsi, a variare in qualità e in quantità. Per sviluppare e "progettare" la competenza non si può fare riferimento solo ai tradizionali programmi, che sono statici o cambiano molto lentamente; bisogna essere in grado di operare una continua rielaborazione, collegata alla ricerca, allo sviluppo delle professioni, dell'organizzazione del lavoro e delle tecnologie, con i quali la scuola ha il compito di mediare continuamente. Questo pensiero pedagogico didattico è nuovo ma anche antico in una scuola come il Montani che ha sempre avuto il suo fulcro nelle attività di laboratorio, nel saper fare per saper essere cittadino del mondo.
Margerita Bonanni