RIUNIONE CONVIVIALE DEL 2 GENNAIO 1981 Fermo, Hotel Hotel Astoria, 20,30 Presiede il Presidente Dott. Gaetano Perugini Sono presenti 18 soci: Alaleona, Antonio Astorri, Borsoni, Catalino, Cavalletti, Corchia, Danielli, De Feo, Fabrizio Emiliani, Umberto Luciani, Edmondo Mancini, Gaetano Perugini, Pestelli, Silvio Properzi, Francesco Raccamadoro Ramelli, Signore, Livio Tosoni, Zama. Percentuale26,86% Al tocco della campana, il Presidente Perugini rinnovati a tutti i presenti i più affettuosi auguri perch'è l'anno 1981, nonostante le diffuse preoccupazioni e le avvisaglie di un peggioramento della situazione generale nazionale, porti a ciascuno salute, amore, pace e tanta serenità fa rilevare che lo scarso numero dei Soci intervenuti alla odierna Conviviale, deve attribuirsi al fatto che molti Soci sono ancora impegnati fuori Sede per le Festività Natalizie. Dopo di che 0i presenti si intrattengono in amichevole conversazione, ricordando, tra l'altro, i terremotati meridionali sui quali, purtroppo, si è anche abbattuto il freddo inclemente di un inverno eccezionalmente rigido, per cui la calamità si è tramutata per troppi di essi in tragedia, nonostante la generosità dei soccorritori che hanno rivelato profondi sentimenti di solidarietà umana, esprimendo, nel contempo, l'augurio che i programmi da più parti già varati, vengano prontamente ed effettivamente realizzati. Il resto della serata viene riservato all'informazione rotariana.
RIUNIONE CONVIVIALE DEL 16 GENNAIO 1981 Hotel Astoria, ore 20,30 Presiede il Vice Presidente: Dott. Raffael1angelo Astorri Sono presenti 29 Soci: Alaleona, Albanesi, Astorri Antonio, Astorri Raffaellangelo, Breccia Fratadocchi Alberto, Canonici, Cavalletti, Cifola , Corchia, Di Stefano, Ermelli Cupelli, Fattenotte, Felsi , Frenicchi, Grisostomi Travaglini Emidio, Lucentini , Luciani Umberto, Maffei , Mancini , Mancini Spinucci, Perugini Piergiorgio, Properzi Silvio, Raccamadoro Ramelli Francesco, Romani Adami, Sabbatini , Signore, Tosoni Livio, Zaccarelli, Zama. Percentuale 43,28% Al tocco della campana il Vice Presidente Raffaellangclo Astorri informa i Soci presenti della forzata assenza del Presidente Perugini a causa di ricovero ospedaliero con intervento chirurgico, formulando a nome anche di tutto il Club, i più affettuosi auguri per un suo pronto e completo ristabilimento. Dà quindi notizia che, con Decreto del 27 Dicembre 1980, il Presidente della Repubblica si è compiaciuto di conferire al Dott. Gaetano Perugini, Presiddente del Rotary Club di Fermo, l'ambita onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, esprimendogli a nome di tutti i Soci sentimenti di soddisfazione e vivo compiacimento per l'alto riconoscimento che gli è stato conferito. Dopo di che, come stabilito in precedenza, cede la parola all' Oratore della serata il Prof. Dott. Alberto Breccia Fratadocchi, il quale intrattenendo i convenuti alla Conviviale sul tema: "LA CHIMICA E LA QUALITA' DELLA VITA" così esordisce: Il progresso tecnologico anche se è rivolto al benessere dell'umanità, comporta inevitabilmente un elevato rischio di conseguenze negative sul nostro modo di vivere. La chimica ha svolto e svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo tecnologico della Societ? moderna e, purtroppo, proprio per questo suo ruolo fondamentale, è la principale imputata dei guasti ambientali, e degli incidenti e persino dei disastri originati dalle strutture industriali. Per questo occorre porre in una corretta prospettiva di contributi della Chimica al nostro sistema di vita inc1udendovi la valutazione obiettiva dei rischi. E' necessario innanzi tutto premettere che la chimica è la scienza più estesa: si può dire che ove esiste la materia esiste un processo chimico. Ogni atto della vita, ogni fabbricazione o manipolazione, ogni materiale biologico o abiologico comporta una trasformazione chimica. Si può anche dire perchè la tossicità è presente in ogni composto chimico, si tratta pertanto di dosarne l'uso, E' per questo ormai che anche a livello dei più ortodossi ecologi non si parla più di rischio zero ma di rischio ragionevole nell 'uso dei composti chimici. La presenza della Chimica. Si è detto che la chimica è presente come scienza e come tecnologia in ogni forma di lavorazione e di uso dei prodotti naturali o artificiali: esaminiamone pertanto i principali dove il processo chimico ne è parte fondamentale: - combustibili (carbone, petrolio , uranio, plutonio}; - alimentazione; - metalli; - salute (farmaci); - agricoltura (fertilizzanti, pesticidi, insetticidi, erbicidi); - edilizia; - fibre; - cellulose; - materie plastiche ; - mezzi per l 'informazione (films;, carta, televisione, fibre ottiche, trasmissione dati, ecc,) ; - elettronica; - c o s m e s i ; - fonti di energia anche alternativa; - uso dei prodotti e macchine nucleari; - prodotti per la casa (detergenti, cere, mobili, ecc ); - ingegneria genetica. A livello quantitativo la produzione mondiale delle sostanze sopra indicate è stata per il 1980, raccolta in tre grossi settori: - Sostanze Organiche 150 milioni di tonnellate - Sostanze Inorganiche 400 milioni eli tonnellate - Metalli lavorati 800 milioni di tonnellate L'uso e la trasformazione di queste sostanze hanno prodotto: - rifiuti solidi e liquidi - solidi dispersi inquinanti - CO, - SO2 - Freon ed O3 Se tutti questi inquinanti fossero accumulati in Italia, essa sarebbe coperta da uno strato compatto di circa 5 cm e l'area mediterranea talmente avvelenata da non permettere la respirazioneper più di 30 ore. I problemi della salute e della sicurezza. Dinanzi a questi dati risulta evidente che la principale preoccupazione dell'uomo deve essere la salute, la sicurezza, il ripristino dell'ambiente naturale. Nel solo settore dell'Industria chimica le infermità dovute ad agenti chimici sono 15.000 annui. La salute non è soltanto un problema di farmaci, ma soprattutto un problema di salvaguardia e di prevenzione. I farmaci sono necessari quando debbono intervenire fattori correttivi o necessitano provvedimenti immediati per salvaguardare la salute. Nell'uso dei fattori correttivi dei farmaci dobbiamo anche considerare l'intervento nelle calamit? naturali, come la siccità, le epidemie, le alterazioni genetiche, le invasioni da animali, insetti ecc. che provocano tutta una serie di gravi malattie. Ma negli ultimi sessant'anni abbiamo avuto ancche una lunga serie di successi con i farmaci tali da far allungare il decorso medio della vita da 48 a 70 anni. Si ricordano a questo proposito: - Farmaci naturali (1920/25); - Sulfamiclici (1930 Elrlich); - Antibiotici (1940 Fleming, Chain); - Reserpina (cardiovascolari) e derivati (1940/50); - Farmaci diuretici; - Farmaci del sistema nervoso centrale (psicofarmaci, 1960/80); - Antistamminici; - Antidiabetici (insulina e derivati); - Analgesici; - Farmaci steroidici (contraccettivi , o fertilizzanti); - Cortisonici. Con l'uso eccessivo dei Farmaci abbiamo però introdotto una nuova malattia: la iatrogellesi che va assumendo la forma di una vera e propria epidemia. Questo tipo di risultati contradditori richiama di nuovo il concetto di rischio calcolato, e la necessit? per l'Umanit? di vivere e progredire entro limiti di rischio e non limiti di sicurezza assoluta. L'evoluzione genetica, ossia l'era biologica, sta per cominciare attraverso lo sviluppo della ingegneria genetica. Anche qui si intrecciano problematiche chimiche, fisiologiche e biologiche. Ed anche qui la Chimica gioca il suo ruolo di rischio, ma è estremamente ridotto rispetto al rischio genetico-biologico. In maniera naturale, nei millenni, l'uomo si è evoluto geneticamente ed a ciò hanno contribuito le radiazioni naturali. Negli ultimi cinquant'anni dell'era nucleare la radioattivit? ambientale è aumentata di circa l0 volte e questo comporterà una accelerazione delle mutazioni genetiche umane. Ma ancor più potrà giocare il rischio genetico con gli studi di bioingegneria. Un futuro evento bellico vedrà senz'altro l'uso di armi biologiche (Vietnarn insegna) con disastrose conseguenze per la sopravvivenza totale, Al contrario molti dei composti organici e biologici, dei farmaci ed altre sostanze potranno essere prodotti con processi genetici. Di qui la necessità di un controllo dei rischi biologici onde evitare disastrosi ed irrimediabili danni, come si sta ora cercando di fare con il "nucleare". Conclusioni Accanto ai casi di "Seveso", per fortuna limitati, in un'analisi globale della qualità della nostra vita, possiamo affermare che la chimica, sia in forma cosciente che inconsapevolmente, è stata costantemente presente nel processo evolutivo, culturale e tecnologico dell'Umanità. Essa ha avuto ed avrà un ruolo fondamentale nella Società umana influenzando profondamente nel fornire beni e benessere, materiali e posti lavoro. Combatte gli insetti ed aumenta la produttivit? e la resa in Agricoltura e quindi nelle possibilit? di alimentazione della popolazione mondiale. La chimica applicata alla Medicina, come si è detto, ha portato a risultati che sono sotto gli occhi di tutti: alcune malattie sono scomparse o non fanno più paura perchè curabili, altre sono sulla via di essere concretamente curate. Nel settore dei materiali, ognuno di noi trae quotidiano giovamento dall'uso di prodotti che una volta non esistevano o erano così cari e preziosi da essere patrimonio solo di pochi privilegiati: i vestiti a base di fibre tessili durano di più e costano meno; il legno è stato sostituito da altri materiali meno pregiati ma sicuramente più resistenti e duraturi, come pure per vari tipi di metalli; le giunzioni fra materiali è spesso fatta da colle speciali e non meccanicamente alleviando ed accelerando il lavoro; le gomme artificiali sostituiscono le naturali; i sistemi erzimatici per la preparazione di sostanze complesse sono entrati nei sistemi industriali e così per tanti altri processi. La stessa scienza ha fatto enormi e rapidissimi salti di qualità con l'aiuto della Chimica: nella conquista dello Spazio attraverso nuovi materiali e nuovi combustibili o nel dominio dei processi nucleari. L'uomo non può e non deve rinunciare a tali conquiste, deve invece adattarle di più all'ambiente naturale, salvaguardandolo da irreversibili guasti ecologici. Al termine della brillante ed attentamente seguita relazione del Prof. Alberto Breccia Fratadocchi, il Vice Presidente Raffaellangelo Astorri, plaudendo, ringrazia vivamente il Relatore ed apre su di essa la discussione. Intervengono alcuni Soci, ai quali il Prof. Breccia fornisce le più esaurienti risposte.
RIUNIONE CONVIVIALE DEL 30 GENNAIO 1981 Fermo, Hotel Astoria ore 20,30 Presiede il Vice Presidente: Dott. Raffaellangelo Astorri Sono presenti 21 Soci: Astorri Antonio, Astorri Raffaellangelo, Albanesi, Canonici, Catalino, Cavalletti, Corchia , Ermelli Cupelli, Frenicchi, Lucentini, Pelagallo, Perugini Piergiorgio, Pestelli, Properzi, Raccamadoro Ramelli Francesco, Ripa, Romani Adamii, Signore, Tosoni Livio , Valentini, Zama, a cui vanno aggiunte le presenze all 'Interclub di Civitanova Marche - Fermo del giorno 24 Gennaio 1981 dei Soci: Canonici, Fratalocchi, Frenicchi, Luciani, Mancini Edmondo, Properzi Silvio e Zama. Percentuale: 41,79% Al suono della campana, il Vice Presidente Dott. Raffaellangelo Astorri dà, a ferale notizia dell'immatura scomparsa, avvenuta tre giorni fa, dell 'amico carissimo, nonchè Socio fondatore del Club, dott. Gustavo Berdini, rinnovando alla gentile Consorte Sig. ra Odeida ed agli altri familiari, in particolare al Dottor Luigi, anch'egli Socio del Club, i sensi del più sentito e fraterno cordoglio. I presenti, vivamente rammaricati per tale dolorosa scomparsa, osservano in piedi, un minuto di commosso raccoglimento. Dopo di che il Vice Presidente introduce all' ascolto degli intervenuti alla conviviale, la questione della Droga e come e fino a quale punto interessa i giovani della nostra zona; ragguagliando su quanto il Rotary ha fatto e sta facendo in campo nazionale e su come il Club di Fermo può operare in tale contesto. La situazione nel fermano, egli dice, e nei paesi limitrofi, è realmente grave, interessando il fenomeno giovani di tutti i ceti sociali, tanto da potere essere considerato un male endemico. Al riguardo, ritiene che sia urgente e necessario che il Club provveda a sensibilizzare e rendere edotte le famiglie, perchè in seno ad esse - nel rapporto genitori e figli - è possibile individuare la radice di tale calamità e considerata la gravità di tale situazione, preannuncia ed assicura i presenti che il Club, nell' appoggiare detta opera di sensibilizzazione, promuoverà cicli di conferenze aperte a tutti ed in particolare a famiglie, operatori economici, industriali, artigiani, enti religiosi e docenti, allo scopo di studiare profondamente il problema e cercare di creare i presupposti per un proficuo lavoro. L'individuo che cerca nella "droga" la risoluzione delle proprie situazioni - conclude il Vice Presidente - è un essere che non ha più fiducia nella società nei valori familiari, nel prossimo e nelle istituzioni. Alla sintetica esposizione del Vice Presidente Astorri, fa seguito un' ampia e vivace discussione, alla quale prendono parte diversi Soci intervenuti alla Conviviale.