Di seguito l’intervista del Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari che ha ben rappresentato la reale situazione e i rischi sui luoghi di lavoro dei farmacisti italiani.
ll dott. Luigi D’Ambrosio Lettieri Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari ha rilasciato quest’intervista , in cui pone l’attenzione sulla carenza di DPI per i farmacisti, che come gli altri operatori della salute sono in prima linea ad affrontare l’emergenza sanitaria “ coronavirus “
«Leggo sulla rassegna stampa di questi giorni molta attenzione su casi veri e presunti di speculazioni sulla cessione di materiale sanitario e, in particolare, di dispositivi di protezione individuale ceduti a prezzi ingiustificati o confezionati in difformità alle vigenti disposizioni di legge, che coinvolgono anche le farmacie. In proposito, avendo già diffuso precise disposizioni a tutti i farmacisti, assicuro la massima vigilanza dell'Ordine e l'acquisizione dai competenti organi di Polizia, di ogni informazione utile a valutare i casi da sottoporre a procedura disciplinare. Con rammarico, invece, non vedo altrettanta attenzione nel rappresentare lo stato di difficoltà, paura e angoscia in cui operano oltre sessantamila farmacisti che ogni giorno, con i loro collaboratori, senza soluzione di continuità e spesso con estensione degli orari di servizio sono accanto alla comunità, assicurando assistenza, cure, preparazioni galeniche per sopperire alle carenze, informazioni e conforto alla gente che è spesso disorientata e sconfortata dalla preoccupanti notizie sulla progressiva diffusione del contagio che va estendendosi a tutte le aree del Paese. I farmacisti sono in trincea! nelle farmacie, negli ospedali e negli esercizi di vicinato non possono e non vogliono dire #iorestoacasa. Restano in campo e continuano a fare il loro dovere, con responsabilità, competenza e coraggio. E siccome lo hanno capito ancora in pochi e le Autorità sono troppo assorbite da mille problemi, voglio dirlo io ad alta voce! I farmacisti sono ogni giorno a lavoro con coraggio, dedizione e impegno generoso e le farmacie di comunità sono ormai diventate l'unico avamposto della sanità sul territorio: l'unico presidio sanitario che giorno e notte è sempre aperto a ogni angolo di strada e soprattutto da quando è stata sospesa l'attività degli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, è lì che si riversa con pressione incontenibile la domanda delle persone che cercano con fiducia risposte e conforto per combattere con le armi giuste il "nemico invisibile"».
Ascoltate l'appello dei farmacisti
E conclude: «Se si contagia un farmacista, una serranda si abbassa e un servizio si chiude. Sarebbe una vera tragedia per il nostro sistema sanitario territoriale. E allora datecele queste benedette mascherine! Fate in modo che i farmacisti e i loro collaboratori possano lavorare in condizioni di sicurezza fisica e di tranquillità psicologica. E se non le date come segno di doveroso rispetto e di gratitudine per il lavoro spesso sottaciuto svolto dai farmacisti, datele almeno per tenere in piedi il sistema sanitario del territorio e per mantenere accesa e luminosa per le strade delle città e per i vicoli delle borgate quella croce che è anche simbolo di speranza che questo incubo possa finire presto. L'Italia è forte e ce la faremo, tutto insieme. E sarà ancora più forte se non vi dimenticherete di noi! Vi prego, ascoltateci!».
Alessandra Pompei