L’ultimo dell’anno all’hospice la festa l’hanno portata i volontari dell’Abbraccio, l’associazione che si occupa di riempire di cose belle il tempo delle persone ricoverate. Hanno cucinato qui, hanno mangiato tutti insieme e hanno pensato al nuovo anno che si apre.
Luciano Pini, il presidente del gruppo che conta un centinaio di soci, con una quarantina di volontari attivi, indica una fotografia appesa alla parete, c’è una grande luna e un bambino che si arrampica e sembra quasi voglia afferrarla: <<E’ una fotografi di Mario Dondero che qui ha vissuto i suoi ultimi mesi. Ha ricevuto gli amici, ha brindato, ha mangiato bene, è stato molto amato. E’ il senso dell’esperienza che si vive qui e noi proviamo a dare il nostro contributo, portando musica, attenzione, ascolto>>.
Arrivano gli animali domestici e consolano gli animi, i volontari intanto raccolgono la storia delle persone: <<Il progetto, spiega Pini insieme a Rosanna, una delle volontarie, si chiama terapia della dignità. Abbiamo seguito un corso di formazione a Genova, ci siamo preparati per raccogliere le testimonianze delle persone che si stanno spegnendo e che hanno voglia di lasciare una sorta di testamento spirituale. Una prima esperienza ha portato alla pubblicazione di un libro, andremo avanti nella consapevolezza di quanto possa essere utile e importante ritrovare il filo dei proprio pensieri, dei ricordi, del tempo vissuto>>.
Qui si respira dignità, serenità e pare impossibile in un luogo in cui ci si dice addio, c’è la gioia che trapela nelle pagine scritte da chi se n’è andato, da chi ha perso una madre, una nonna, un papà, sapendo di avergli dato giorni senza sofferenza: <<Le cure palliative, spiega il primario Bascioni, non accorciano la vita, in qualche caso anzi si riesce ad avere un po’ più di tempo e di sicuro senza dolore, dunque nel rispetto delle persone e del loro animo per quanto fiaccato dalla malattia. Per questo abbiamo ricevuto importanti riconoscimenti, per la qualità dell’assistenza e proprio per l’attenzione che si pone alla terapia del dolore>>.
Angelica Malvatani