Il 14 novembre 1919 la giunta municipale di Buenos Aires approvava una storica delibera con la quale istituiva le colonie di vacanza per i bambini poveri. Una importante conquista sociale richiesta da anni che trovava compimento grazie a una proposta del consigliere Antonio Zaccagnini, deputato socialista.
Zaccagnini era anche lui figlio di povera gente. Era nato a Montegranaro nel 1879 e appena diciassettenne, seguendo i tanti giovani che abbandonavano l’Italia, si imbarcò per andare a cercar fortuna in Argentina. Ottenuta la cittadinanza, divenne uno dei maggiori attivisti del Partito socialista, assessore provinciale prima a Mar del Plata poi nel 1914 (l’anno del grande successo elettorale socialista) primo operaio a essere eletto deputato, più volte confermato fino alla prematura scomparsa nel 1932.
Dedicò la sua vita ai lavoratori, ai poveri, agli emarginati. Fu anche promotore del ricordo della patria lontana, organizzando manifestazioni celebrative del risorgimento italiano, come il cinquantenario dell’unità d’Italia quando, il 20 settembre 1911, tenne un comizio celebrando la presa di Roma davanti a 10.000 persone.
Ebbe particolare attenzione verso i bambini indigenti, ricordando le condizioni di vita della sua infanzia e le difficoltà patite, e la nascita delle Colonias de Vacaciones para Niños Débiles non fu che una delle tante conquiste sociali. Elettricista poi tipografo, sostenne idee e progetti dalle colonne dei giornali che stampò e diresse per la comunità italiana e il partito (Il Giornale d’Italia, La Patria degli Italiani, Vanguardia, Progreso de la Boca).
Nel suo intervento a sostegno del progetto delle colonie (poi diventate scuole popolari) parlò della condizioni degli adolescenti, della loro vita nei tuguri delle periferie, delle malattie che ne faceva strage in tenera età. Parlò di assistenza sociale, di prevenzione contro la delinquenza da strada, di didattica per un minimo di istruzione, di assistenza medica.
A quella del 1919, seguirono altre conquiste sociali come la nascita di ospedali per l’assistenza ai bisognosi o l’ammissione dei poveri all’istruzione.
Il suo impegno e la sua onestà gli guadagnarono il rispetto e la stima non solo delle classi operaie ma degli avversari politici, che sempre ne stimarono rettitudine, fervore politico, entusiasmo, passione sociale e umana.
Non è dunque un caso se colonie e scuole della periferia di Buenos Aires portano ancora il suo nome.
Giovanni Martinelli