Un italiano su quattro soffre di patologie allergiche.
La rinite allergica colpisce il 25 % della popolazione e l’asma il 5-6-%.
Le allergie alimentari in età pediatrica colpiscono il 7-8% dei soggetti, mentre nell’adulto il dato e’ ancora più basso.
Per quanto riguarda la maggioranza delle allergie respiratorie sono da ritenersi responsabili Acari della polvere, Muffe, Paritarie, Graminacee e Cipresso, mentre per quanto riguarda quelle alimentari latte, uova, arachidi , frutta secca e soia nei bambini, mentre negli adulti arachidi, noci crostacei verdure e frutta.
Molte le innovazioni presenti in questo settore tutte rivolte verso una medicina di precisione che cerca di costruire per il singolo paziente il suo specifico percorso diagnostico e terapeutico. e sono da ritenere inopportuni l’esecuzione di test di intolleranza alimentare attualmente in voga.
Secondo stime recenti infatti quello delle intolleranze alimentari e’ un problema che risulta sempre piu’ avvertito spesso in maniera esagerata, un fenomeno in crescita con numeri raddoppiati nell’arco di 5 anni.
Quello delle intolleranze alimentari è una moda sulla quale si concentra la maggior parte degli equivoci e la popolazione si disorienta eseguendo esami spesso inutili e costosi.
Sono pochissimi i test di intolleranza che hanno un vero valore scientifico: solo il test di intolleranza al lattosio e al glutine sono risultati scientificamente validi ed attendibili
Le analisi per intolleranza invece non sono scientificamente approvate e spesso danno risultati non oggettivi e non riproducibili nel tempo. E’ vero che l’eliminazione di alcuni composti nella nostra dieta potrebbero indurre una apparente sensazione di benessere e leggerezza ma questo non significa che la diagnosi sia corretta.
Non è un caso infatti che le prime sostanze che vengono diagnosticate come intolleranti ed eliminate siano costituite dalle amine e dal grano, che sono responsabili di pesantezza e disturbi gastroenterici nella maggior parte della popolazione.
Simonetta Calamita