Autunno. Stagione "intermedia". Di passaggio. E da cosa a cosa?
Ad esempio... Dall'intensità dei colori estivi ai toni più sfumati, morbidi e pastosi della Natura? Dalla veemenza della calura estiva alla pacatezza della placida neve invernale? Potrebbe essere così, per alcuni. Per altri, tutt'altro. Ad esempio, stagione della raccolta delle olive oppure stagione dell'avvio di progetti.
Da cosa dipende?
Da ciò su cui ciascuno pone l'attenzione. Dai filtri attraverso cui osserva. Da come interpreta gli eventi. Da come interpreta quei segnali esterni dettati dalla Natura. Da come interpreta qualsivoglia "fatto storico".
E da cosa dipende la diversa interpretazione che ciascuno di noi può dare di un medesimo fatto oggettivo della natura?
Qui il discorso si fa più articolato. Volendoci mantenere semplici ed essenziali, a rischio di poter apparire superficiali, ci limitiamo a notare che dipende dalle diverse "regole interpretative" che ciascuno di noi usa (i.e.: che ciascuno sceglie ed ha scelto -purtroppo non sempre autonomamente- di usare). E queste regole da dove vengono?
Secondo voi?
Sicuramente ci sono una pluralità di "filtri" che concorrono a determinare la visione e percezione elaborata da ogni individuo.
Quali sono i tuoi "filtri" ? Ne riconosci qualcuno?
Pienamente calzante, quanto efficace, è la metafora che adotta Kant. La metafora delle lenti colorate. È come se ciascuno di noi portasse lenti di colore diverso. O di diverse sfumature. Chi rosse, chi blu, chi giallo acido, chi ocra, chi verde, chi viola, chi indaco... E nel mezzo ci fosse la cosa in sé. Avulsa da ciascun osservatore. Di che colore "è" la cosa per chi la guarda attraverso le lenti?
Ne scaturiscono due principali ordini di considerazioni. Le autosottopongo a tutti noi.
Uno: quanto l'osservazione influenza l'osservato?
Due: quanto siamo disposti a scambiare i nostri occhiali colorati con quelli delle altre persone?
In questa prima parte abbiamo dato pennellate di spunti astratti di riflessione. Fors'anche provocatori. Fors'anche elucubrazioni mentali. Per chi vuole è aperto il dibattito.
Nella seconda parte, che seguirà a breve il presente articolo, trasporremo quanto testé considerato nel concreto della vita rotariana con riferimenti specifici.
Nel frattempo possiamo chiederci: come tutto ciò è applicabile al Rotary? Ed alla nostra quotidianità?
Marzia Marchionni