Si sente spesso parlare, in vicende di cronaca, di spray al peperoncino usato, come arma di difesa. Ma quali sono le regole per l’uso di tale sostanza?
Il Regolamento del Ministero dell’Interno stabilisce che tutti gli strumenti di autodifesa ( ) in grado di nebulizzare una miscela irritante a base di oleoresin capsicum (olio di peperoncino) e che non hanno attitudine a recare offesa alle persone, per essere liberamente acquistabili e portabili, devono avere come caratteristiche:
- a)contenere una miscela non superiore a 20 ml;
- b)contenere una percentuale di oleoresin capsicum disciolto non superiore al 10% ( quindi circa 2 grammi di olio) con una concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5/%. Si tratta di parametri al di sotto dei minimi degli standard internazionali che vanno dai 20 ai 38 ml di contenuto che è il valore maggiormente diffuso perché consente di non esaurire la bomboletta con una sola spruzzata, con una proiezione teorica da 4 a 6 metri e pratica da 3 a 5 metri.
- c)la miscela erogata dal prodotto non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici;
- d) essere sigillati all’atto della vendita e muniti di un sistema di sicurezza contro l’attivazione accidentale;
- e)avere una gittata utile non superiore a tre metri.
Inoltre è obbligatorio che su tali prodotti, sia importati o comunque immessi sul territorio nazionale, siano riportate, in lingua italiana visibile e leggibile, una serie di indicazioni quali a) denominazione legale o merceologica del prodotto e b) il divieto di vendita ai minori degli anni 16 e la confezione deve riportare:
- a) nome o ragione sociale o marchio e la sede legale del produttore, ovvero, se prodotti all’estero, dell’importatore;
- b) i materiali impiegati ed i metodi di lavorazione, la quantità di miscela e tutte le sue componenti;
- c) le istruzioni, le precauzioni d’uso e l’indicazione che l’uso dei prodotti è consentito solo per sottrarsi a una minaccia o a una aggressione che ponga in pericolo la propria incolumità;
- d) in etichetta, almeno il simbolo di pericolo Xi e l’avvertenza «irritante».
Lo spray al peperoncino viene ottenuto da un olio super concentrato di peperoncino combinato con acqua, glicoli ed altri propellenti chimici. E’ la “capsaicina” a rendere la miscela particolarmente “piccante”. Con la nuova regolamentazione, le bombolette spray o in generale tutti quegli strumenti di autodifesa contenente peperoncino possono essere venduti anche da esercizi commerciali diversi dalle armerie e non essendo più considerati strumenti atti ad offendere o armi, qualora si badi bene siano conformi alle caratteristiche dettate dalla normativa, possono essere portati con sé senza alcuna giustificazione. Qualora, invece, superino i parametri indicati, continuano ad essere vietati e considerati non strumenti atti ad offendere ma armi proprie non da sparo. In questo ultimo caso tali prodotti devono essere venduti in armeria soltanto a chi è munito di porto d’armi o nulla osta , devono essere denunciati e non possono essere portati per alcun motivo fuori della propria abitazione o delle sue appartenenze.
Lo spray non è un gadget, né un gioco: di conseguenza, chi ne fa uso improprio, utilizzandolo a fini diversi dalla difesa personale (per sbaglio, per divertimento, per eccesso di difesa non legittima, ecc.) potrebbe essere richiamato dalla Legge.
Nonostante gli spray al peperoncino non possano arrecare lesioni permanenti all'uomo, se usati su animali potrebbero causare un danno irreversibile all'olfatto.
La Legge, comunque, parla chiaro: lo spray anti-aggressione non dev'essere interpretato come un congegno di attacco o di offesa, ma di tutela per l'incolumità del soggetto; non dev'essere utilizzato a scopo intimidatorio, né in caso di resistenza senza aggressione. Lo spray al peperoncino, comunque, in sé non è vietato perché per legge ciò che non è vietato, è permesso.
Carlo Cacciatori