Una chiesa che è uno scrigno, custode di storia e di bellezza. Sulla facciata di San Filippo Neri c'è il segno del tempo che passa, gli architetti che hanno disegnato, il vento che è passato. C'è il portale restaurato grazie al Fai che ha promosso questo monumento a “luogo del cuore”, c'è l'impalcatura di anni di lavoro per un intervento necessario dopo il sisma del 1997 e dopo l'abbandono di tanto tempo. E le ruberie, da qui è stato portato via il pavimento di marmo pregiato e parecchio materiale che non si ritroverà più. A pochi giorni dalla probabile fine di questa esperienza amministrativa il sindaco Nella Brambatti ha voluto aprire le porte del cantiere, guida d'eccezione l'assessore alla cultura Nunzio Giustozzi, con loro anche Loredana Alidori, Matteo Silenzi e Luigi Montanini. La Fondazione Carifermo ha partecipato con 200 mila euro, su un progetto di un milione e 200 mila euro di fondi regionali e comunali. Per Grilli si è trattato anche di un grande lavoro di tessitura: “Il mio predecessore Grilli, ha sottolineato il presidente Alberto Palma, ha lavorato sulla convenzione tra Regione, Comune e Soprintendenza, per un luogo che per troppo tempo è stato spazio vuoto e discarica di oggetti, vittima di ruberie, luogo invece prezioso e assolutamente da recuperare”. Per il sindaco Nella Brambatti la riapertura della chiesa è un dovere: “Se ci passerò davanti da cittadina sarà comunque una gioia rivederla aperta e vissuta”. Nunzio Giustozzi parla da esperto d'arte, con l'emozione di chi sa riconoscere le cose veramente belle: “Il restauro di questo luogo è un'avventura straordinaria, vengono fuori tesori che non ti immagini e l'emozione è il pensiero di poter riportare qui il Rubens e il Lanfranco che hanno trovato riparo alla Pinacoteca ma che qui erano di casa. Del resto gli altari che pure sono rimasti sono di marmi colorati che pure dialogano con i dipinti ed è un miracolo veder tornare in vita questa spazi. L'idea era quella di organizzare una sorta di museo diffuso, a partire da qui per arrivare all'ex sede di Beni culturali con il fondo Trotti e poi Palazzo Monti passando anche per l'oratorio di Santa Monica. Un modo per far rivivere davvero il centro storico”. Per il comune ha diretto l'intervento l'ingegnere Daniela Diletti per i lavori pubblici, per la Soprintendenza Gabriele Barucca, l'impresa è Gaspari, l'80% del finanziamento riguardava l'intervento strutturale che ha riguardato il tetto e il consolidamento della struttura, mancano ancora gli impianti e gli ultimi arredi, oltre al lavoro di restauro vero e proprio la cui durata non si può prevedere: “Ogni volta che si scopre qualcosa si trovano tesori e si ferma tutto, si lavora sempre con la dovuta attenzione per alleggerire la struttura e per ritrovare l'oro e il bianco che c'era”. L'appello degli amministratori è per gli imprenditori del territorio perché adottino San Filippo: “Riusciremo entro il prossimo Natale ad aprire la navata centrale, spiega ancora Giustozzi, le cappelle laterale purtroppo non riusciamo a sistemarle, servirebbe l'intervento di qualche privato che potrebbe avere importanti sgravi fiscali ed essere un mecenate di questi nostri giorni, nel custodire uno dei luoghi di culto più importanti di tutto il Paese”. Angelica Malvatani