Tra le tante opportunità che sembrano offrire alla medicina le cellule staminali, negli ultimi tempi ci si concentra anche sulle cellule "bambine" ricavate dalla placenta.
Esistono già le prime evidenze sperimentali di una possibile azione di queste cellule e addirittura sono in corso una ventina di sperimentazioni cliniche, pur se nelle fasi iniziali di sviluppo della metodica.
L'ultima buona notizia viene da una ricerca condotta alla Icahn School of Medicina a Mount Sinai, che ha dimostrato come in pazienti con sclerosi multipla la somministrazione di staminali da placenta si sia rivelata sicura e ben tollerata.
Nei 16 pazienti sottoposti a questa terapia, peraltro, nel primo anno di trattamento non sono stati osservati peggioramenti o ricadute.
A ricordare quanto le cellule staminali placentari potrebbero offrire in futuro per la cura di diverse patologie è Ornella Parolina, presidente di Iplass (International Placenta Stem Cell Society), che dirige il Centro di Ricerche Eugenia Menni a Brescia. "Ci sono ormai tanti studi clinici ufficiali nell'uomo che dimostrano l'effetto immunomodulatore di queste staminali, ovvero la loro capacità di secernere fattori in grado di ridurre gli effetti di quei prodotti degenerativi quali infiammazione e fibrosi e pertanto indurre riparazione del tessuto - spiega l'esperta".
Alessandra Pompei