La CGIL non ci ha messo neanche mezza giornata a definire il progetto di Spending Review di Cottarelli “un attacco allo Stato sociale”, confermando una volta ancora il suo ottuso conservatorismo. Solo perché si ipotizza qualche lieve sforbiciata ad alcune pensioni, in un paese in cui la spesa sul PIL è di 4 punti superiore a quella tedesca (sono 65 miliardi), soprattutto per le pensioni superiori ai 2000 euro mensili.
Scaricatevi il pdf, si legge in mezz’ora. Aldilà dei risparmi importanti ottenibili (32 miliardi annui nel 2016) vi rendereste conto che sostenere con il coltello tra i denti l’attuazione dei risparmi suggeriti non solo ci permetterebbe di pagare meno tasse ma anche di avere un paese più vivibile. Per esempio:
oltre 30.000 stazioni appaltanti disperdono denaro pubblico in migliaia di rivoli, agevolando corruzione e malaffare. Ne basterebbero una quarantina. Il risparmio medio di spesa dei contratti passati al CONSIP è del 26%! Risparmio 2016: 7 miliardi
l’introduzione dei costi standard nella spesa degli enti locali e nella sanità seccherebbe un’altra sorgente di privilegio e malaffare. A regime vale 4 miliardi.
la riduzione degli stipendi spropositati dei dirigenti pubblici (scuola e sanità escluse), degli imboscati nelle forze dell’ordine, dei corsi di formazione fantasma, dei finanziamenti ai partiti, di consiglieri regionali e senatori; il taglio drastico delle partecipate statali e locali, del pulviscolo di sedi e organismi decentrati, delle inutili Provincie, Prefetture e Camere di Commercio; l’accorpamento dei servizi dei piccoli comuni, la digitalizzazione dei servizi pubblici ci restituirebbero una pubblica amministrazione più leggera, dinamica e rispettosa dei cittadini, oltre a farci risparmiare oltre 12 miliardi.
I beneficiari delle varie mangiatoie leveranno presto gli scudi e ci sarà bisogno di un forte sostegno da parte dell’opinione pubblica. Renzi da solo non ce la può fare.
Luca Romanelli