2014.02.15 – “Bruno Donzelli” di Angelica Malvatani

Pubblicato il 15 Febbraio 2014 da admin

Angelica Malvatani

Angelica Malvatani

Un dolore grande, assoluto, immenso.

Il dolore più grande per un padre che perde il proprio figlio, innaturale e assurdo.

Qualche volta però dal dolore nasce qualcosa di buono e un amore che si moltiplica all’infinito.

È la storia di Bruno Donzelli, oggi 83 anni, insegnante storico di ginnastica, un personaggio noto e amato in città.

Nel 1992 la tragica scomparsa del figlio Roberto, non aveva vent’anni ed era una promessa del salto con l’asta.

Bruno la sua storia non la racconta, è troppo impegnato a viverla, lo fa Valeria, la figlia più piccola: “In quell’anno papà faceva veramente fatica a capire da che parte ripartire, si è trovato ad accompagnare un’amica di famiglia in Kenia, è capitato così, per caso.

Quella volta si è fermato un mese, ha finito per comprarsi una casa e un terreno che valeva 400 mila lire”.  Su quel terreno c’era una capanna, dentro un’infinità di bimbetti che ascoltavano una maestra e faceva scuola, così, senza niente.

È stato l’incontro che ha cambiato tutto e ha restituito a Bruno il senso della sua vita e l’impressione di essere lì per un motivo.

“Ha cominciato costruendo un pozzo, racconta ancora Valeria, e poi un’aula di quella che poi è diventata una scuola materna.

Ha cominciato a coinvolgere amici e conoscenti, ha cominciato a raccogliere fondi.

Negli anni le aule sono diventate tre, la scuola ha preso il nome di mio fratello Roberto ma è stata anche indicata come Firmum School a Majengo, per legare la città che papà ama a quella terra dove non c’è niente e si ha bisogno di tutto”.

Negli anni c’è stato chi ha regalato a Bruno risorse e idee, manodopera e impegno, lui c’è sempre stato, lavora fino a stancarsi, anche oggi che ha passato da un po’ gli 80 anni e gli acciacchi cominciano a farsi sentire, oggi che è nonno di due piccoli che adora.

In questi giorni è in Kenia, dalla sua gente, tornerà a fine mese dopo aver fatto qualche altro piccolo lavoro.

Alla scuola ci sono tre maestre assunte e un preside che invece si impegna gratis, ci sono i giochi per i bambini e da qualche tempo c’è pure la mensa: “Ci siamo accorti che i piccoli arrivavano scalzi, a piedi, e restavano senza mangiare fino al pomeriggio.

Abbiamo organizzato anche una mensa, c’è una cuoca, per i piccoli è tutto gratis e ne sono arrivati oltre 110”.

La scuola costa tre mila euro l’anno, c’è chi manda a Bruno tutti gli anni la tredicesima, chi gli mette in una busta anonima 500 euro e poi c’è il suo lavoro e tutte le risorse che può.

C’è un angolo di Fermo nel cuore dell’Africa e un uomo che non cerca onori e che sta facendo la sua parte per cambiare il mondo, un pezzo per volta.

In pochi sanno di questo suo progetto, non ha mai fatto pubblicità e anche questo spazio sarà per lui una sorpresa.

È una storia però che è diventata troppo grande per restare senza testimoni.

“Gli dico tante volte di riposarsi, che ormai la sua parte l’ha fatta, spiega ancora Valeria, non si ferma perché ormai quella gente e quei bambini sono parte della sua famiglia.

È straordinario vederlo parlare con loro, in fermano stretto, eppure si capiscono tutti benissimo, la lingua del rispetto e dell’amicizia è senza confini e mio padre la conosce benissimo”.

Angelica Malvatani

 

I commenti sono disabilitati.