Nato a Monte Vidon Combatte da famiglia contadina nel 1899, Vincenzo Monaldi fu un tisiologo di fama mondiale, un medico cattolico che, fermamente convinto nell’impegno in politica, mise la sua professionalità al servizio dello Stato fino a essere nominato Ministro delle sanità. Studente, prese parte alla prima guerra mondiale meritando una croce di guerra. Aderito con entusiasmo al Partito popolare, a soli vent’anni divenne Sindaco di Grottazzolina. Costretto, all’avvento del fascismo, a lasciare l’incarico, nel 1925 conseguì la laurea in medicina e chirurgia dedicandosi sia all’attività medica sia alla ricerca scientifica nel campo della tubercolosi, ancora una tragedia per l’umanità del tempo, e delle malattie dell’apparato respiratorio. Assistente contemporaneamente all’Istituto di fisiologia e nella clinica per la tubercolosi della Università di Roma, continuò le sue ricerche, ricevendo prestigiosi incarichi, come nel 1952 la cattedra di tisiologia all’università di Napoli e la direzione dell’istituto sanatoriale «Principe di Piemonte» e della scuola di specializzazione in tisiologia. Fondò la rivista «Archivio di tisiologia» e, per la ricerca nel campo nelle patologie della tubercolosi, ricevette apprezzamento da ambienti medici e scientifici internazionali (fu nominato membro della Royal Society di Londra e di varie Accademie di medicina in Italia, in Germania, in Sudamerica). Pubblicò centinaia di testi scientifici, diffusi e tradotti a livello mondiale, esito di studi, ricerche, applicazioni, che fecero di lui un clinico famoso e apprezzato. Crebbe il suo credito anche a Napoli, tanto da essere scelto come commissario degli ospedali riuniti. Nel primo dopoguerra si riaccese la sua passione politica. Visse con passione la rinascita e l’impegno civile di cattolico in politica, iscrivendosi nella Democrazia Cristiana. Nel 1948 fu eletto per la prima volta al Senato, ricoprendo importanti incarichi in commissione e anche nella direzione del partito, sino a essere nominato Commissario per l’igiene e la sanità, di fatto la più alta autorità italiana in campo sanitario. Da tale incarico fu chiamato nel secondo governo Fanfani (1958-59) a essere Ministro della sanità, il primo nella storia della Repubblica. Sia nel breve periodo ministeriale, sia in Parlamento, Monaldi confermò il massimo impegno per i problemi del sociale, facendosi promotore di importanti riforme anche nel campo del trattamento previdenziale e assistenziale del malato, in particolare delle classi più deboli. Ritiratosi dalla scena politica, morì a Roma nel 1969. Napoli gli ha intitolato l’ex Sanatorio da lui diretto. Giovanni Martinelli