L'Art Bonus è stato introdotto dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, nell'ambito delle "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo". La legge è stata poi modificata e integrata dalla legge di stabilità 2016, n. 208. L'Art Bonus è una misura fiscale che consente di beneficiare di un credito d'imposta pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Le erogazioni liberali possono essere effettuate da persone fisiche, enti pubblici e privati.
Gli enti beneficiari dell'Art Bonus sono:
- Enti pubblici: musei, biblioteche, archivi, teatri, sale da concerto, cinema, siti archeologici; ecc.
- Enti privati: fondazioni e associazioni culturali che svolgono attività di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale pubblico.
Gli interventi ammessi dall'Art Bonus sono quelli finalizzati alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale pubblico. Tra gli interventi ammessi rientrano, ad esempio:
- Restauro e manutenzione di beni culturali;
- Acquisto di beni culturali;
- Realizzazione di nuovi musei e spazi culturali;
- Promozione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Per usufruire del credito d'imposta, è necessario presentare una dichiarazione dei redditi e indicare l'importo dell'erogazione liberale effettuata. Il credito d'imposta è utilizzabile in compensazione con le imposte dovute, oppure è possibile optare per il rimborso.
L'Art Bonus è una misura importante per la cultura italiana. Consente di sostenere il patrimonio culturale pubblico e di promuovere il mecenatismo.
Si precisa infine che il Beneficio fiscale dell'Art. Bonus non può essere applicato alle erogazioni liberali effettuate a favore di beni culturali appartenenti a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.
Dott. Alfonso Rossi notaio