Ci sono medici speciali, persone che vivono la professione come talento, come missione, per la dignità di tutti. Fabio Terribili è stato un medico così, ieri se n’è andato dopo una lunga malattia ma ha lasciato dietro di sé e per sempre qui una storia di grande impegno, di straordinaria professionalità, di umanità diffusa a piene mani.
E’ stato psichiatra negli anni in cui si compiva la rivoluzione voluta da Franco Basaglia, due anni fa è stato premiato dall’Ordine dei medici per i 50 anni di iscrizione. Terribili si era laureato nel 1965, a Perugia, per poi conseguire la specializzazione in clinica delle malattie nervose e mentali a Parma, nel 1969, proprio quando la psichiatria cominciava ad evolversi e c’erano i primi medici visionari che credevano in un processo di cura diverso.
Solo due anni fa ci raccontava: <<Ho lavorato per tanti anni al manicomio di Fermo, i malati avevano i tavoli e le panche inchiodate a terra per evitare che si facessero male, avevamo i sorvegliati cronici. E’ stato il professor Buondonno a teorizzare la necessità di aprire le porte del manicomio, di aprirci alla città, di riportare i pazienti nel loro ambiente e io ci ho creduto e siamo andati contro tutto e contro tutti>>.
Fabio ricordava le prime uscite dei malati, di lui il professor Buondonno ha ricordato sempre l’instancabile opera, il coraggio, la voglia di restituire umanità ai malati di mente. Sempre Terribili volle le giornate di festa durante le quali si aprivano le porte alla città, a partire dal primo maggio del 1974: <<Vennero in tanti e forse per la prima volta ci si accorse della vita che c’era qui. Quello che volevamo fare noi era lavorare sulle relazioni, non solo sui farmaci>>.
Fabio è stato poi per anni a Fermo al fianco del professor Polimanti, al Murri intanto era nato il reparto di psichiatria che ha diretto per 24 anni. Poi ha continuato a lavorare, per sostenere le persone in preda al malessere, alle stress che spezza le gambe e l’anima a tanti, al disagio, lui che non voleva definirsi il medico dei matti ma semplicemente un dottore, per le persone, per chi soffre.
Fabio ha lasciato la moglie Silvana Zummo, anche lei psichiatra, insieme hanno affrontato anche gli ultimi dolorosi mesi.
E poi, i figli Claudia, Andrea, Caterina e Stefano, le nipoti amatissime Sarah, Laura, Elena e Margherita, le sorelle e i parenti tutti.
I figli hanno ricordato un papà speciale: <Ci ha insegnato a non avere paura della diversità. Portiamo con noi la sua generosità e il suo amore per la vita, l'arte e la natura>.
Il funerale si svolgerà oggi pomeriggio alle ore 16 presso la chiesa di San Domenico a Fermo.
Angelica Malvatani