Due cose ci salvano nella vita, amare e ridere. Se le avete tutte e due siete invincibili.
Con queste parole si apre la cerimonia del premio Biancucci, il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira ha aperto le porte del teatro, nella consapevolezza di quanto sia importante parlare di dono: <Voglio ringraziare la famiglia Vallesi che qualche giorno fa ha perso il carissimo Elio e in ragione della generosità sua ha deciso di donare gli organi>.
In sala anche Lorena Massucci, presidente del consiglio comunale di Fermo, i rappresentanti del comune di Petritoli dove si vorrebbe fare la decima edizione del premio, i genitori di Matteo Biancucci che proprio a Petritoli è nato, Silvano e Patrizia, col fratello Alberto, c’è la famiglia di Francesco Paoloni, il presidente dell’Aido Luca Moreschini parla di un legame che si costruisce con tutti, proprio per il grande amore che si dona.
E ancora, Sergio Ioiò, storico presidente Aido, Renato Politi dell’Admo e Sandro Santanafessa dell’Avis, oltre il governatore del Rotary Valerio Barzacchini che ha ricordato come il dono sia il servizio più importante che si può dare alla collettività.
E poi c’erano i ragazzi delle scuole che hanno prodotto lavori proprio sul tema del dono e hanno meritato il premio. Per la sezione pittorica fotografica, menzione per Sabrina Spinozzi e Lara Ruggeri del 4 AFGI del liceo artistico Licini e a Caterina Pasquini, 5 bc liceo artistico Preziotti, terzo premio per Federica Luciani del AFGL del liceo artistico Licini, secondo premio per Alison Schiavoni del liceo artistico Licini. Il primo premio è andato a Claudia Carelli del 4 AFGL del liceo artistico.
Per la sezione multimediale, primo classificato il gruppo di Chiara Castagna, Lorenzo Vita, Maria Di Buò, Lucia Grisoltani del IV A Rim dell’Itet Carducci Galilei.
Per la sezione letteraria, menzione di merito per Daniele Evandri della $A Rim Itet Carducci Galilei, terzo classificato Giovanni Chelli del 4 liceo scientifico T.C. Onesti di Fermo, secondo posto per Irene Medi del 4 liceo scientifico di Montegiorgio, primo posto per Gabriele Vittori del 4 liceo scientifico Urbani di Porto Sant’Elpidio.
Angelica Malvatani
Laura parla senza guardare il pubblico, ogni tanto la suo voce si rompe ma deve arrivare in fondo al suo discorso deve lasciare il messaggio di Filippo, il piccolo di due anni morto cadendo in piscina, una lezione di vita che alla fine fa piangere tutti.
Laura Pennesi e Pedro Murgia, uniti più che mai con la piccola Cleo, sono diventati testimoni della gioia che si prova nel donare gli organi, nel restituire un po’ di vita a chi non c’è più e una speranza a chi altrimenti non ce l’avrebbe fatta.
E’ il momento più toccante della cerimonia conclusiva della nona edizione del premio Biancucci, intitolato a Matteo che pure ha donato la vita, spegnendo la sua a 15 anni. Un progetto del’Aido, con Avis e Admo e il supporto di tutti i Rotary club del Fermano, proprio per dire sì alla vita che riparte.
Laura lo ha detto chiaro: <Quando ci hanno proposto la donazione abbiamo subito detto di sì, al piccolo Filippo non sarebbero più serviti gli organi, avrei voluto che altri bambini e le loro famiglie avessero quella speranza che noi non abbiamo potuto avere. Il giorno dell’intervento non sapevamo quali organi potesse donare, non sapevamo quanto il cuore avesse sofferto. Tutto quel giorno si è trasformato in gioia, il suo piccolo cuore è andato a Bergamo, un rene a Milano e uno a Bari, il fegato a Roma, la vita è un dare e avere, noi abbiamo dato senza sapere cosa poter ricevere, il 31 ottobre è arrivato il messaggio di una ragazza che ci ringraziava per aver ridato una seconda vita al loro bambino. Io e Pedro siamo entrati a far parte di altre famiglie>.
Alberto Viozzi che è responsabile per il Murri degli espianti racconta che il cuoricino funziona a dovere nel nuovo petto, così come il cuore di Francesco Paoloni, scomparso a soli 31 anni, giovane papà che ha salvato la vita ad un altro giovane.
Il cuore di Matteo Biancucci è dentro una giovane donna che era all’epoca talmente grave da dover essere operata in un ospedale che non aveva tutte le autorizzazioni per il trapianto ma di tempo da perdere non ce n’era più.
Oggi è viva e sana e respira e sogna anche per Matteo. Samanta Ciurluini ha portato la testimonianza di giovane sportiva che si vede la vita interrotta da una malattia polmonare, il trapianto è l’unica possibilità e la vita le arriva dall’Austria dove tutti sono potenziali donatori.
Oggi Samanta ha scalato il Kilimangiaro, è tornata a giocare a pallavolo ed è felice. Come Laura Baleani che l’anno scorso ha scoperto nel giro di pochissimo di avere una leucemia molto severa, con un bimbo di 3 anni e la vita che si interrompe.
E’ rinata un anno fa esatto, proprio grazie alla donazione di midollo osseo. Lara Melappioni ha in braccio il suo quarto figlio, a 25 anni ha donato il suo midollo ad un bambino di 11 anni che stava rischiando di morire, ha ricevuto le sue lettere di ringraziamento e scuote tutti i presenti: <Abbiamo il dovere di fare qualcosa per chi è in difficoltà, non merito premi né riconoscimenti. Ho fatto solo una cosa che potevo fare e che a me non ha tolto nulla>.
Angelica Malvatani
Rassegna stampa - Il Resto del Calino - https://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/cronaca/premio-biancucci-1.3807486