Capolavoro indiscusso di Francesco Borromini, forse la chiesa barocca più bella di Roma. La pianta della chiesa rappresenta il Sigillo di Salomone che è composto da due triangoli equilateri incrociati e sovrapposti in modo da dare origine ad una stella a sei punte, esso racchiude la sintesi del pensiero ermetico e massonico. Il sigillo infatti contiene i quattro elementi così simboleggiati: il fuoco dal triangolo con il vertice verso l’alto, l’acqua da quello con il vertice in basso, il triangolo superiore più piccolo è l’aria, mentre l’inferiore indica la terra. Nell’interno della cupola sono raffigurate 111 stelle, numero che può essere considerato come un 3 (1+1+1). Il numero 3 è il numero del cielo ed esprime le tre fasi dell’evoluzione mistica: purificazione, illuminazione, congiunzione con Dio. Anche il pavimento della chiesa è caratterizzato da una complessa simbologia: sono esagoni formati da una metà nera e una metà bianca, che rappresentano i contrasti che caratterizzano la vita del corpo e quella dello spirito, cioè la luce e le tenebre, la virtù e il vizio. Questo tipo di pavimento a mosaico è una memoria del tempio di Salomone e, quindi, del Tempio Massonico. (Leros Pittoni, Francesco Borromini: l’iniziato, De Luca, 1995)
Gennaro Natale