Una medaglia d’oro da appuntare sul petto, un lavoro per sentirsi liberi, un sorriso e uno sguardo per superare la paura.
Con il sogno di una vita normale, uguale a quella di tutti gli altri. Sono i pensieri e le parole dei ragazzi disabili che sabato pomeriggio hanno vissuto un momento del tutto speciale, da protagonisti, per una volta. Gabriella, Ljuba, Lorenzo, Francesco, Marco, Vinicio, Simona, Mirco, Matteo, Edoardo e Alex sono stati al centro del convegno <<Io corro più forte della paura>>, organizzato al Fermo forum dall’Anffas di Fermo, l’idea è quella di fare una piccola rivoluzione culturale.
Racconta Fortunato Cutini, presidente del gruppo fermano: <<Mio figlio è autistico, non parla ma scrive. Lui mi scrive sempre che vorrebbe una vita normale, come quella di tutti gli altri. Io non so se sono in grado di offrirgliela una vita così, posso però provare a cambiare lo sguardo degli altri. Questo era l’obiettivo del nostro incontro, porre loro al centro di una discussione che li riguarda>>.
A conversare con i ragazzi Matilde Morroni Mozzi, psicoterapeuta, che con dolcezza e convinzione ha saputo toccare il cuore dei suoi ospiti, li ha spinti a parlare dei loro sogni, delle passioni, delle paure e dei desideri. I sogni di una medaglia nel nuoto, perché in acqua <<mi sento in pace e non ho paura>>, non ti senti giudicato, sei leggero e veloce, come tutti.
Alla fine, tutti insieme, hanno cantato <<Felicità>>, perché è un diritto, perché almeno bisogna provarci, ad essere felici, come vada.
Spiega Matilde Morrone Mozzi: <<In questi giorni abbiamo preparato con i ragazzi questo incontro e ogni volta mi riportavo a casa una grande energia, una positività enorme. I primi ad avere paura erano i genitori, si sono sentiti esposti, hanno avuto il timore che i loro figli potessero non farcela. Poi però si sono accorti dell’entusiasmo, della gioia, della voglia di sostenere per una volta un progetto che li riguardava. Un piccolo cambiamento culturale che per loro è stato importante e per noi magico, entusiasmante>>.
Tra gli ospiti anche disabili di altre associazioni, un ulteriore segno di apertura volto ad oltrepassare le soglie di obsolete differenziazioni.
Tutti attori di un evento straordinario che ha coinvolto e commosso il pubblico. A seguire, quattro brevi interventi di Vespasiani, Scatasta, Carfagna. e Cicchi che hanno offerto spunti e suggerimenti approfonditi nell'animato dibattito.
Il coordinamento dell'intero incontro è stato affidato all'esperienza di Daniele Iacopini, a portare i saluti il sindaco Paolo Calcinaro, nell’emozione di sentirsi ospite di ragazzi che finora si sono sentiti solo spettatori della vita.
Angelica Malvatani