Si affaccia la possibilità di ridare la voce a chi soffre di sclerosi laterale amiotrofica in fase avanzata. Grazie ad un’applicazione chiamata “AllSpeak” (acronimo che sta per An Automatic Speech Recognition Android App for Als Patients) lo smartphone potrà diventare infatti una sorta di “microfono” per il malato, consentendo a chi non ha più la possibilità di proferire le parole di mantenere un contatto vocale con figli, amici, parenti.
A studiare questa applicazione è un gruppo dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, guidato da Alberto Inuggi, che si occupa di ricerca in neuroscienze e scienze cognitive.
L’App darà voce alle persone che pur avendo la volontà di comunicare vocalmente non sono più in grado di farlo: si basa su un software espressamente pensato per aiutare il paziente a sopperire ai deficit di comunicazione causati dall’avanzare della Sla.
“Con la App AllSpeak, che completeremo nel corso del prossimo anno — spiega Alberto Inuggi — la persona affetta da Sla avrà uno strumento che possa “parlare per lei” quando l’uso della voce sarà compromesso.
Appena diagnosticata la malattia, l’applicazione potrà registrare alcune frasi importanti della vita di ogni giorno, come “Ho fame”, “Ho freddo”, “Ti voglio bene” (da mantenere in memoria).
Con il passare del tempo, poi, la stessa applicazione monitorerà i cambiamenti nella voce, riuscendo infine a fare da traduttore, associando ai suoni le parole corrette”.
Alessandra Pompei