Convivialità, amicizia, service, ma anche e soprattutto arricchimento colturale…il Rotary è tutto ciò e molto altro e non manca mai di dimostrarlo.
Si apre così, con una brillante presentazione da parte della segretaria del club di Fermo, Marzia Marchionni, affascinante nel suo tubino blu, messo in maggior risalto da una splendida abbronzatura, la serata del 27 luglio, dedicata alla Giustizia Contabile, mirabilmente organizzata dal Presidente del club, il Notaio Alfonso Rossi, vero padrone della serata e promotore dell’evento che vanta, come relatori, nomi prestigiosi quali: quello del Presidente Vicario della Corte dei Conti di Ancona, Fabio Gaetano Galeffi, e quelli del Dottor Adolfo Metro, Consigliere di Stato e Giudice del Tribunale Superiore delle acque pubbliche in Cassazione (nonché membro del Rotary di Roma Sud Ovest) e della Dottoressa Angela Radesi Metro, primo Presidente donna del T. A. R. di Parma.
C’è sempre da imparare da una serata Rotary, soprattutto con personaggi del calibro di quelli citati, anche se il tema proposto sembra essere molto specifico e non alla portata di tutti. Con serafica calma, un eloquio fluido e la precisione tecnica che lo contraddistingue, qualità atte a farsi comprendere anche da chi non è esperto del settore, apre la serata il Dottor Fabio Galeffi, che aggiorna i presenti sulla storia, l’organizzazione e le funzioni della Corte dei Conti, soffermandosi nel finale su dati, purtroppo non rassicuranti, che non possono non colpire l’uditorio, soprattutto quando si accenna alle cifre del debito pubblico che, con i suoi 2000 milioni di euro, sopravanza di gran lunga le entrate, di circa 400 milioni di euro (gravanti, tra l’altro, in gran parte sulle famiglie), dello Stato italiano.
Il Dottor Adolfo Metro prende di seguito la parola. Dietro l’alibi dei suoi occhiali mostra uno sguardo bonario che posa di frequente sugli astanti, mentre si esprime con voce ferma e pacata e rende, con grande competenza, la spiegazione facilmente fruibile a tutti. Ripercorre, con una lieve nota nostalgica, la sua carriera e le conquiste dei cittadini che grazie alla legge 241 del 1990 possono finalmente prendere visione degli atti amministrativi, acquisire informazioni sui suddetti e chiederne conto alla Pubblica Amministrazione. Con una legge ispirata a quella vigente in Austria a quei tempi lo Stato italiano si è aperto, dunque, ai cittadini ed ha offerto loro la possibilità di ricorrere contro eventuali abusi ed errori della Pubblica Amministrazione.
Il discorso di sua moglie, la Dottoressa Angela Radesi Metro, chiude l’eccelsa carrellata e sigla un intervento che lascia il segno sia per i contenuti esposti, sia per la ricchezza espositiva del suo eloquio, sia infine per la carica di viva partecipazione emotiva che lo contraddistingue. La sua voce è calda ed intensa quando ricorda innanzi tutto le sue esperienze rotariane, come membro del Rotary di Roma Est, e di seguito la sua esperienza come giudice del T.A.R., i suoi successi, che le hanno consentito di essere la prima donna a ricoprire un incarico di tale responsabilità, le sue battaglie, le sue sentenze storiche, fino alla decisione, un po’ sofferta, di ritirarsi dal servizio a fine carriera con due anni d’anticipo. Ricorda in particolare il ricorso per i lavori di restauro del 2002-2004 sulla facciata della Scala di Milano, quando il progetto dell’architetto Botta modificò lo storico fronte anteriore del Piermarini per inserire un’avanguardistica macchina scenica che consentiva di cambiare velocemente le scenografie, rendendo le opere maggiormente coinvolgenti. La sua voce diviene malinconica, però, quando rievoca, durante il periodo toscano, la decisione di Renzi, allora sindaco di Firenze, di chiudere lo storico mercato di San Lorenzo, o quando cita quella, anni dopo, di sopprimere ben dieci tribunali del T.A.R. senza una valida causa. Quest’ultima decisione è stata poi annullata, ma il dispiacere per quella proposta, da parte di chi ha dedicato la vita a svolgere un ruolo così delicato ed importante, è rimasto. La relatrice sfuma così il suo discorso sui ricordi di un’esistenza vissuta intensamente in tutte le sue mille sfaccettature per lasciare spazio alla parte conviviale della serata.
Ci si ritrova tutti insieme intorno ai tavoli con l’affabilità di sempre, tipica dello spirito rotariano, e la conversazione con i commensali, di fronte ai piatti della cena a buffet, tra i tavoli riccamente imbanditi della terrazza dell’hotel Royal, rinfrescata da una lieve brezza marina, si fa piacevole e suadente. La serata s’accende e volge al termine non prima di un’ultima sorpresa, l’ingresso di un nuovo socio, il Dottor Pasquale Marinelli, laureato in Scienze agrarie, che va ad accrescere la già nutrita compagine rotariana.
Il concedo ha sempre il gusto impalpabile della tristezza, ma con la consapevolezza, anche questa volta, di essere ciascuno un po’ più ricco…
Nari Leoni