Ogni viaggio ha il suo simbolo, un emblema a volte significativo, a volte ironico o divertente, che rappresenti l’esperienza vissuta. Nel nostro caso, quello del Giubileo Rotariano che si è svolto il 30 aprile, si è trattato di un’arancia! Ebbene sì, proprio un’arancia, succosa e solare, ha guidato, come un vessillo di riconoscimento, il nostro gruppo del Rotary di Fermo in piazza San Pietro, all’incontro con il Santo Padre.
Al di là delle polemiche suscitate da un’organizzazione (spettante al Distretto 2080) che non ha funzionato come avrebbe dovuto e che non ci ha consentito di usufruire dei posti assegnati che, in teoria, il biglietto d’ingresso a pagamento, ci avrebbe dovuto garantire, l’esperienza è stata toccante e le parole del papa sono sicuramente rimaste impresse nella mente e nel cuore di ogni individuo. “Non dimenticate mai la misericordia del Padre”, “Questo è l’anno della misericordia” ha ripetuto il papa, soffermandosi, di seguito, sull’importanza del ministero della confessione, bello, in quanto segno vivo di un Dio vicino all’uomo che lo accoglie e lo perdona. “Quest’anno santo sia il tempo favorevole per riscoprire il bisogno della tenerezza del Padre, per ritornare a lui con tutto il cuore” ha spiegato, con l’affabilità che sempre lo contraddistingue, papa Francesco. L’ultimo messaggio, rivolto a tutto l’uditorio, è stato, infine, quello di essere portatori di pace e creatori di ponti atti a superare le discordie fra gli individui, un invito, questo, particolarmente vicino allo spirito rotariano che annovera, fra i capisaldi fondamentali del suo agire, l’impegno al servizio, l’azione umanitaria e la risoluzione delle controversie. “Siate dono nel mondo” recita il motto rotariano dell’anno che, tradotto, significa rendetevi portatori di pace, siate segno tangibile di un’azione positiva, atta a costruire una società migliore. Questo è, dunque, il messaggio fondante, nonché l’insegnamento più significativo che trarrò da tale meravigliosa esperienza.
Ogni viaggio che si rispetti, comunque, consta anche d’una parte più ludica e ricreativa che, anche in tal caso, non è mancata. Al di là delle risate suscitate dalla scelta dell’arancia, sopra citata, per non disperdere il gruppo nella confusione di piazza San Pietro, di momenti lieti ce ne sono stati parecchi. Dalla serata conviviale con i membri del club “Roma capitale”, nello splendido scenario della sede della marina militare, alla vista di una magica Roma by night dall’alto della terrazza del Gianicolo, alla passeggiata del giorno successivo, che, per stradine poco note, ci ha portato, attraverso palazzo Farnese (ora sede dell’ambasciata di Francia) al varipinto e brulicante mercato di campo dei fiori, dove abbiamo gustato i tipici piatti della Roma verace, i momenti di allegria sono stati parecchi, un vero calendoscopio di emozioni con una compagnia impareggiabile.
Non è mancato, infine, come nella migliore tradizione rotariana, lo spazio dedicato all’arricchimento culturale, grazie alla mostra del Correggio e del Parmigianino, allestita nello scenario delle Scuderie del Quirinale, presentataci mirabilmente dallo stesso responsabile delle attività scientifiche e culturali della sede in questione, il Dottor Matteo Lanfranconi, socio del club Roma Capitale. Due mondi a confronto il tema della splendida esposizione: quello del fine disegnatore e decoratore, nonché egregio ritrattista Parmigianino e quello del maestro delle emozioni Correggio. Quale scegliere? A ciascuno le sue preferenze. Certo è che i quadri in questione, che una fine esperta d’arte, come la nostra guida, ci ha permesso di gustare e comprendere pienamente in tutte le loro sfumature non ci hanno lasciato indifferenti, suscitando ammirazione e, più spesso, una vivida emozione, come solo la vera e mirabile arte sa generare. Cosa aggiungere di più? Non ci resta che attendere … il prossimo viaggio ...
Mary Leoni