Incontro all’Ipsia Ricci per i responsabili del carcere di Fermo, in occasione dell’uscita del nuovo numero dell’Altra Chiave news, periodico dei detenuti.
I ragazzi ascoltano, partecipano, fanno domande. I ragazzi ci sono, quando gli argomenti da affrontare sono grandi e seri. C’erano gli studenti dell’Ipsia Ricci all’incontro con la direttrice del carcere di Fermo, Eleonora Consoli, e il responsabile dell’area trattamentale, Nicola Arbusti, un appuntamento organizzato in occasione dell’uscita dell’ultimo numero della rivista dei detenuti, L’Altra chiave news.
La dirigente della scuola, Stefania Scatasta, ha parlato di un incontro del tutto significativo: <<Raramente ho visto i miei ragazzi tanto attenti e partecipi, abbiamo voluto portare un momento di realtà e di riflessione tra i banchi, per discutere con loro di disagio, di sofferenza ma anche di speranza>>.
La direttrice Consoli ha parlato della realtà fermana, una sessantina i detenuti nel carcere di Fermo, in passato ce ne sono stati anche 90: <<Si sta facendo molto per rendere meno complicata la detenzione nelle carceri italiane, anche se le strutture non sempre consentono di organizzare grandi cose. Nella nostra realtà fermana parliamo di molti detenuti stranieri, circa il 40 per cento, di molte situazioni di disagio psichico, spesso conseguenti alla tossicodipendenza. È una struttura piccola che sta cercando di garantire dignità e un percorso di recupero adeguato ad ogni situazione>>. Arbusti ha ricordato i tanti momenti formativi che si organizzano, dal corso per piazzaioli a quello per addetti alla cucina, con l’associazione per la dieta mediterranea. E ancora, la scuola, lo stesso giornale dei detenuti, le collaborazioni con le amministrazioni comunali: <<A breve partirà anche il progetto di lavori socialmente utili per due detenuti, in collaborazione con l’amministrazione fermana. Ci saranno due persone ormai a fine pena che saranno impegnate nella pulizia e nella cura di questa zona della città, attorno all’ospedale Murri>>.
C’è stato il tempo anche per raccontare qualche storia, per ricordare le vicende di persone che dopo il carcere hanno con fatica ripreso la loro vita e hanno anche aiutato altri ex detenuti nella ricerca di un lavoro. I ragazzi hanno chiesto come funzionano i colloqui, se ci sono contrasti tra detenuti, quale clima si respira dietro le sbarre. L’idea è di avviare una collaborazione stabile con un gruppo di studenti, che possano in qualche modo integrare il lavoro della redazione dei detenuti de L’Altra chiave news. In lavorazione il prossimo numero che parlerà del rapporto dei detenuti con la fede religiosa, l’idea è di organizzare incontri a scuola per riflettere sull’argomento, invitando referenti religiosi e parlando di fede e detenzione.
Angelica Malvatani