Selezionare gli obiettivi ed agire con farmaci esattamente su di essi. Sembra essere questo il futuro dell'oncologia, e a questa regola non sfugge certo il tumore della prostata, patologia estremamente diffusa nella popolazione maschile.
Ovviamente, il trattamento va modulato in base al tipo di paziente. Se nelle forme localizzate a basso indice di malignità grazie alla diagnosi precoce si può puntare alla guarigione completa, in molti casi, quando la neoplasia viene individuata in fase avanzata, il trattamento ormonale con l'aggiunta della chemioterapia possono rappresentare strategie terapeutiche valide.
Lo spiega Franco Nolè, direttore della divisione di Oncologia medica urogenitale e cervicofacciale dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Grazie a nuovi farmaci, in futuro, si potrà agire anche nei casi in cui i tumori sono associati a errori riparativi nel Dna, condizioni che possono essere identificate con uno screening molecolare.
Si va insomma verso una medicina che punta a correggere i difetti genetici che si creano. "Alcune mutazioni genetiche sono già oggi potenziali bersagli di farmaci mirati - ricorda l'esperto".
Alessandra Pompei