La World Allergy Organization ha creato una task force per produrre un documento completo che ha studiato le interazioni fra agenti dell’ inquinamento atmosferico come fattore favorente l’insorgenza delle allergopatie respiratorie.
In questo documento vengono considerate le conseguenze sulle patologie respiratorie , soprattutto sulle allergopatie , dell’inquinamento atmosferico e delle variazioni climatiche quali per esempio i disastri ambientali determinati dagli eventi meteo sempre piu’ violenti, le guerre, gli incendi, le tempeste di sabbia , i temporali.
Eventi meteorologici come” bombe d’acqua” e temporali durante le stagioni polliniche interagiscono ed aumentano le allergopatie respiratorie in soggetti con pollinosi.
Come e’ noto inoltre l’inquinamento atmosferico e l’aumento della temperatura inducono effetti clinici soprattutto respiratori di varia entita’ nella popolazione esposta , ma anche cardiovascolari, infettivologici oltre a malnutrizione da alterazioni dei raccolti, soprattutto del grano.
Dal momento che l’aumento della prevalenza di queste patologie e’ avvenuto nel giro degli ultimi tre decenni non e’ ipotizzabile l’intervento delle variazioni genetiche, mentre e’ piu’ verosimile l’intervento di fattori ambientali come l’inquinamento atmosferico e le variazioni climatiche che svolgono un ruolo importante nello stimolo di queste patologie sia nell’eta’ adulta sia nell’eta’ infantile..
Oltre all’asma ed alle allergopatie respiratorie ci sono sempre piu’ dati che mostrano un effetto dell’inquinamento anche nelle malattie respiratorie croniche quali ,in particolare, le broncopneumopatie respiratorie croniche ed il tumore polmonare.
Esiste inoltre un parallelismo fra aumento dell’inquinamento delle citta’ ed aumento di prevalenza delle malattie respiratorie soprattutto nei centri urbani.
Il traffico automobilistico infatti con le sue emissioni gassose e materiale particolato costituisce il maggior contributo all’inquinamento producendo polveri respirabili con un diametro inferiorea 10 micron, il biossido di azoto e l’ozono.
Negli ultimi decenni si sono verificate ovviamente preoccupazioni di carattere sanitario in termini di un significativo aumento della morbosita’ e mortalita’ respiratoria come conseguenza diretta e indiretta delle variazioni climatiche e dei fattori ambientali
Il documento della World Allergy Organization si chiude con questa frase:” Le decisioni atte a ridurre le variazioni climatiche e l’inquinamento atmosferico spettano ai politici, ma i cittadini, non solo i medici e le societa’ che operano nel contesto medico delle malattie respiratorie allergologiche e cardiovascolari, devono far sentire le loro voci nei processi decisionali sia a livello nazionale che internazionale.”
In conclusione ogni cittadino e’ tenuto a collaborare per tentare di ridurre l’inquinamento atmosferico e nel migliorare l’aria che respiriamo per una migliore” salute respiratoria” di tutti gli abitanti del nostro pianeta
Simonetta Calamita