Quanto è importante il naso nel nostro volto?”
Ben lo sapevano gli Antichi quando, per rendere non più riconoscibile la faccia di una statua, scalpellavano via il naso. Se entriamo in qualsiasi museo di antichità romane, vediamo che tutte le facce di imperatori o personaggi o divinità pagane hanno un naso nuovo, ricostruito dopo molti secoli, perché i cristiani, per cancellare la memoria di questi uomini o dei, ne avevano sistematicamente buttato via il naso. Gli imperatori di Costantinopoli facevano ancora di peggio: ai prigionieri di guerra amputavano il naso (in una guerra contro i Bulgari lo fecero a migliaia di soldati) e questa macabra consuetudine si è poi spesso ripetuta nei secoli successivi in varie parti del mondo. Mozzando il naso, rendevano a tutti evidente che quelle persone erano degli sconfitti ma soprattutto facevano perdere loro la identità fisiognomica. Il naso, posto al centro della faccia, determina circa il 70% delle caratteristiche statiche di un volto (le caratteristiche dinamiche le determinano gli occhi e la bocca). Quindi da sempre il naso ha costituito per l'uomo una struttura la cui gradevolezza estetica è ritenuta importante per se stessi e per gli altri. Quando ha cominciato l'uomo a voler modificare il proprio naso, quando la sua forma non lo gratificava? Papiri egizi già parlavano di interventi fatti al naso più di tremila anni fa come rese noto E. Smith nel 1930. E poi la medicina indiana, quella italiana nel Rinascimento e via via fino ad arrivare a quello che si considera il fondatore della chirurgia estetica-correttiva nasale, mediante incisioni interne, che è il berlinese Jacques Joseph (1865-1934). Dagli inizi del secolo passato si sono poi succeduti molti maestri di questa disciplina chirurgica che, apportando spesso nuove tecniche, hanno diffuso sempre di più in tutto il mondo questo tipo di intervento (attualmente ha molto successo in Cina ed in Corea, dove è richiestissimo per somigliare a noi occidentali, mentre in Giappone, più tradizionalista, non è sentito come cosa gradevole per la fisionomia).
Quali sono gli elementi che fanno considerare bello un naso ?
Senz'altro un naso è bello o forse sarebbe più corretto dire naturale, quando sta bene sulla faccia di chi lo possiede. Quella che un pò di anni fa era la moda di fare un naso sempre piccolo, grazioso, "alla francese" per intenderci, è completamente superata. Il naso deve essere "naturale" e personalizzato al paziente e non al chirurgo. Quando anni addietro erano pochi chirurghi che facevano questo intervento, bastava guardare un naso per dire subito: "Ti sei operato da Tizio o da Caio ..." Questo si chiama naso "chirurgico", viene applicato su tutte le facce ma non rispetta le caratteristiche individuali. Un naso ben operato non si deve notare (Aiach-1986). Certamente ci sono molti canoni per valutare le proporzioni che fanno consigliare o sconsigliare le variazioni da apportare ad un naso. Sono stati pubblicati una marea di lavori scientifici in proposito. Sicuramente a Michelangelo non servivano perché lui poteva dire "le dimensioni ce l'ho negli occhi". Noi chiaramente dobbiamo valutare in maniera più attenta e più scolastica quello che tanti studiosi hanno scritto per determinare quali parametri siano da rispettare affinché un naso sia migliorabile sia da un punto di vista estetico che funzionale. Infatti non dobbiamo mai trascurare il lato funzionale dell'intervento: un naso può essere di aspetto gradevole ma se la persona non respira bene non può rimanerne soddisfatta.
Quando fare l'intervento di Rinoplastica ?
Non esiste un'età in particolare. Sempre auspicabile poter arrivare allo sviluppo dello scheletro facciale, ma, se necessario, anche prima. Con il passare degli anni la pelle perde elasticità, ne aumenta la consistenza sulla punta in cui le ghiandole sebacee si ingrandiscono ed aumentano. Ma anche nell'anziano, con le tecniche adeguate, è possibile apportare quei miglioramenti che possono determinare un "accontenta- mento cordiale" (Micheli Pellegrini - 2005). Il chirurgo non "rifà" il naso. Il naso è quello che abbiamo; il chirurgo può armonizzarlo e renderlo più gradevole nelle sue proporzioni.
C'è una tecnica di Rinoplastica migliore delle altre ?
L'importante è il risultato, non la tecnica. E' bene che quando si effettua questo intervento, il chirurgo abbia a sua disposizione nel bagaglio culturale e pratico un ventaglio di tecniche in maniera di poterle applicare sia in una valutazione preliminare sia nel caso di variazioni che si rendano necessarie durante l'operazione.
La Rinoplastica è un intervento doloroso ?
L'intervento può essere ben eseguito sia in anestesia locale con sedazione, sia in anestesia generale. Non ritengo che sia tanto l'operatore che lo debba decidere bensì il paziente, bene informato in proposito. In ogni caso la rinoplastica non è dolorosa ed il post-operatorio ben tollerato, ma bisogna avere pazienza per alcuni giorni per il fastidio dei tamponi, che è sempre lo spettro per i pazienti. Se usati i tamponi adeguati ed applicati in un certo modo, la loro rimozione può essere fatta anche dall'operato stesso nella propria abitazione senza disagio né dolore.
Rimangono cicatrici esterne dopo la Rinoplastica ?
Esiste la tecnica chiusa (nessuna incisione né cicatrice esterna) e c'è la tecnica aperta che si effettua con una piccola incisione della columella (che è quella piccola striscia che divide le due narici) e che lascia una piccola cicatrice, la maggior parte delle volte non visibile. Ambedue gli approcci sono validi, permettono una diversa visione delle strutture anatomiche e a secondo dei casi è più indicata l'una o l'altra.
Qualcosa del post-operatorio ?
Abbiamo detto che i tamponi si lasciano per qualche giorno. Sopra il naso viene posta una cerottazione che si lascia per due settimane ed un archetto di gesso o altro materiale che viene rimosso dopo dieci giorni. Necessario per due settimane il riposo, un regime di vita tranquillo, evitare sforzi ed esposizioni al sole ed altre fonti di calore, assumere la terapia medica prescritta ed avere la massima attenzione per non riportare traumi. Infatti per avere una stabilizzazione definitiva dell'intervento sono necessari almeno sei mesi ed in questo periodo anche i microtraumi possono compromettere i risultati dell'operazione.
Simonetta Calamita