È la frontiera del disagio, il luogo nel quale si riversano problemi e difficoltà, in un momento che è delicato per tanti.
La mensa del Ponte è in realtà qualcosa che somiglia ad una famiglia, un luogo nel quale trovare abiti e una doccia per lavarsi, un pacco alimentare o un pasto caldo da condividere con qualcuno. L’estate è passata tra emergenze e risposte trovate quasi sempre, il guardaroba ha riaperto i primi giorni di settembre ed è stato subito assalto.
Raccontano Franca e Piera, anime del Ponte insieme con il presidente Silvano Gallucci: “I problemi sono tanti e complessi, durante l’estate la solitudine delle persone aumenta, ci si sente più isolati in una città che si svuota per le vacanze.
Abbiamo avuto emergenze anche il giorno di Ferragosto, ci sono persone che finiscono a dormire sotto le stelle e noi cerchiamo di aiutarle nei limiti delle nostre possibilità.
Arrivano in lacrime, dopo aver perso il lavoro o la casa e trovare risposte è sempre più difficile”. C’è una lunga fila anche per ritirare il pacco alimentare, la mattina arrivano ragazzini o persone anziane, gente che non ce la fa e fa fatica a digerire l’umiliazione di dover chiedere aiuto anche per mangiare.
Portano via cibo di ottima qualità, ci sono supermercati che mandano carne buona che per certe famiglie è un lusso.
Arrivano prodotti dalla Coop ma anche dall’Oasi e si è creata una rete di collaborazione che regge. Nei giorni scorsi anche il Rotary Club di Fermo è tornato da queste parti, per provare a capire le necessità e le emergenze che abbiamo anche su questo territorio.
Il club, su iniziativa del presidente Giuseppe Amici, ha deciso di rinunciare ad organizzare la festa di fine estate e di destinare le risorse così risparmiate proprio al Ponte. “Siamo molto felici del gesto del Rotary e di quanti si interessano alla nostra attività, sottolinea Gallucci, abbiamo bisogno che si crei un clima reale di solidarietà, che si capisca che le difficoltà oggi sono vicine a noi e che tutti possiamo fare qualcosa”.
Tanti i volontari che arrivano qui, ci sono madri di famiglie e giovani, padri e nonni, persone comuni che ogni giorni si inventano qualcosa di eccezionale per strappare qualche sorriso, per vedere un bambino che ritrova uno sguardo un po’ sereno.
Angelica Malvatani