Il movimento regolare può diventare un'arma eccezionale per controllare l'iperglicemia quando i valori sono ancora entro limiti accettabili e non propriamente patologici, quindi non configurano il quadro del vero e proprio diabete di tipo 2. A ricordarlo è Giorgio Calabrese, nutrizionista dell'Università del Piemonte Orientale, che fa presente come oltre l'alimentazione corretta ed un giusto regime dietetico sia fondamentale fare sport, anche a livello amatoriale, per meglio controllare le curve glicemiche. Il meccanismo di questa correlazione è semplice: quando siamo a riposo il sistema muscolare ovviamente non lavora e ha bisogno di insulina per assorbire il glucosio dal sangue. Al contrario quando si porta avanti uno sforzo fisico molto intenso i muscoli assorbono il glucosio nel sangue anche in assenza di insulina. L'attività fisica regolare diventa quindi una vera e propria terapia per l'iperglicemia che non ha ancora assunto i connotati del vero e proprio diabete di tipo 2, ed ovviamente questo ruolo viene giocato insieme a quello dell'alimentazione. E' importante una rivalutazione dell'approccio dietetico per la persona con iperglicemia, che passi attraverso una riduzione di glucidi e lipidi nella dieta quotidiana. Secondo l'esperto, poi, è meglio evitare primi piatti elaborati ed eccessivamente ricchi di grassi, che possono in qualche modo influire negativamente sul quadro. Ma si tratta solo di un esempio. L'ideale, se possibile, sarebbe triplicare le verdure e diminuire i cibi con carboidrati. Alessandra Pompei