Silvestro Baglioni, nato da famiglia di agricoltori a Belmonte Piceno il 30 dicembre 1876, è riconosciuto come uno dei più grandi fisiologi di ogni tempo.
Dopo i primi studi a Montalto Marche, compì il liceo a Fermo per poi laurearsi in medicina e chirurgia a Roma. Affascinato dalla ricerca scientifica sperimentale che in Germania aveva i centri d’avanguardia, da autodidatta apprese la lingua e, ancora universitario, si trasferì per studio a Jena dove seguì le lezioni dell’allora celebre professor Max Verwon.
Una volta presa la laurea, tenne la condotta medica per poco tempo a Belmonte sino a quando lo stesso Verwon lo chiamò in Germania come suo assistente a Gottingen, dove rimase per due anni. Ma il suo desiderio era tornare in Italia e dedicarsi sia all’insegnamento sia alla ricerca. Lasciata per sempre la Germania, dopo la prima guerra mondiale, alla quale partecipò come maggiore medico, fu aiuto di fisiologia sperimentale a Genova, poi a Napoli, infine a Roma, affiancando nell’insegnamento universitario il celebre conterraneo prof. Luigi Luciani, al quale succedette nella direzione dell’Istituto di Fisiologia dell’Università romana, che lasciò nel 1950 per raggiunti limiti di età.
Grande ricercatore e promotore della sperimentazione nella fisiologia della percezione, si dedicò principalmente agli studi dei centri nervosi, ma la sua indagine spaziò in altri campi, dalla psicologia all’alimentazione, dalla estesiologia, all’elettrofisiologia, all’etmologia. Le grandi conoscenze acquisite in Germania, dove ebbe modo di confrontarsi anche con scuole di altre nazioni, e il suo ampio spettro di ricerca ne fecero uno dei fisiologi più autorevoli e ascoltati in Italia e all’estero.
Pubblicò decine di testi di natura medica e scientifica i più celebri: Udito e Voce e Elementi di fisiologia umana), nonché interventi su riviste internazionali, fondò e diresse riviste scientifiche, fu conferenziere ricercato anche all’estero, lo accolsero come membro le più prestigiose accademie, fu chiamato nel Consiglio superiore di sanità.
Come gli illustri scienziati di un tempo, fu anche uomo di vasta cultura e dedicò il suo tempo libero alle sue passioni, come gli studi di archeologia (suo un testo con i primi studi sulle presenze del sito archeologico di Belmonte), di umanistica e, soprattutto, di acustica e di estetica musicale. In questo campo promosse l’adozione di una nuova scala musicale, arrivando a costruire un nuovo strumento, un harmonium a due tastiere per quarti di tono che battezzò eparmonium, e a codificare la tecnica della respirazione continua.
Si dedicò anche alla vita politica, e fu parlamentare per due legislature. Suo allievo prediletto fu Vincenzo Monaldi di Grottazzolina, che ne continuò gli studi sulla respirazione. Silvestro Baglioni morì a Roma il 30 luglio 1957.
Giovanni Martinelli