Fare rete per battere la crisi - Spacca al convegno Rotary sul Distretto del Cappello. di Luca Romanelli “Tanto di cappello” ai Rotary del Fermano per aver messo insieme, in un affollato convegno tenutosi Sabato 21 Settembre nella Sala Consiliare del Comune di Montappone, imprenditori, banche, politici e dirigenti scolastici per un focus sullo storico distretto produttivo locale, ancora il più grande in Europa. Dopo la bella relazione della Prof. Sabbatucci Severini, che ne ha tracciato l’evoluzione fin dalle origini, alla fine dell’800, Paolo Marzialetti, Presidente Nazionale del cappellai, ha delineato il profilo e le sfide per il cluster di circa 100 imprese che occupa 2000 persone e fattura 150 milioni di euro. Marzialetti ha sottolineato la difesa dei posti di lavoro qualificato e la “resilienza” del distretto rispetto alla crisi attuale, grazie all’intraprendenza e alla creatività delle sue microimprese che già si globalizzavano fin dagli anni’70 estendendo la filiera alla Cina ed al Sudamerica. Non ha nascosto, tuttavia, l’esigenza di compensare gli attuali limiti dimensionali con una forte sinergia di rete tra aziende, in parte già realizzata attraverso il Consorzio Cappeldoc. Alla politica Marzialetti ha chiesto sostegno specie per le infrastrutture, a partire da quelle telematiche e di supporto all’internazionalizzazione, per contrastare l’isolamento geografico del distretto, mentre alle banche ha raccomandato maggiore attenzione per le aziende locali a cui, ha lamentato, manca l’essenziale ossigeno finanziario, mentre si largheggia con soggetti più grandi e solo apparentemente più affidabili. Luciano Goffi, neo Direttore Generale della Banca delle Marche, ha assicurato una decisa azione di riorientamento della propria banca in questa direzione mentre Amedeo Grilli, Presidente della Fondazione Carifermo, ha rivendicato il ruolo cruciale delle Casse locali nella nascita del distretto e la coerente vocazione “localistica” della sua. Tre dirigenti scolastici, Scatasta dell’Ipsia, Bonanni del Montani e Capponi del Commerciale e del Liceo Artistico, hanno spiegato come una salda relazione tra i loro istituti e le imprese, attraverso stage e progetti di alternanza scuola-lavoro, può essere fondamento della propria autonomia formativa e del necessario rinnovamento della didattica, da orientare al problem solving piuttosto che alla passiva ed astratta trasmissioni di nozioni. Andrea Santori, Presidente di Confindustria Fermo, ha rimarcato, tra l’altro, come la creazione della Provincia di Fermo abbia favorito la riorganizzazione di importanti settori dell’economica locale, come la calzatura, che sta reagendo alla crisi con un significativo aumento dell’export. Un dato questo che è stato colto anche dal Presidente della Provincia Cesetti e dal Prefetto Zarrilli nei loro interventi. Le conclusioni del convegno sono quindi toccate al Presidente della Regione. Gian Mario Spacca ha insistito sulla necessità di collocare le Marche nei giusti crocevia di reti globali, le uniche in grado di supportare oggi investimenti infrastrutturali significativi. Ha citato a riguardo il Porto di Ancona, all’interno del corridoio europeo Finlandia-Malta, e l’Aeroporto, oggi quinto scalo nazionale merci grazie al traffico con l’Est. La stessa natura del potere regionale, ha detto Spacca, è passata da quella tradizionale e piramidale di “governo” a quella di “policy”, cioè di creazione e supporto di alleanze tra soggetti istituzionali e privati per il raggiungimento di obiettivi insieme individuali e comuni. L’individualismo e la spartizione lottizzatoria “a pioggia” delle risorse, insomma, non sono più proponibili e diventano anzi un freno alle necessarie innovazioni nel pubblico come nel privato. Spacca ha rivendicato la coerenza della Regione nel focalizzare risorse su esigenze prioritarie, come la difesa dell’occupazione (358 milioni spesi per il finanziamento della cassa integrazione) la creazione di una rete di assistenza tecnica alle piccole e medie imprese sui mercati emergenti, la garanzia dei fidi e l’estensione della banda larga. La crisi, insomma, si batte facendo rete, tra aziende, tra istituzioni e mondo produttivo, tra scuola ed impresa, rinsaldando i legami di fiducia e aprendo la strada a sperimentazioni innovative.
Luca Romanelli 22 Settembre 2012