Un incontro a metà strada, per capire come si arriva ad una posizione comune, in un momento di crisi per tutti ma con risvolti differenti per ognuno. Ci hanno provato a Poto San Giorgio i segretari provinciali del Partito Democratico di Ascoli, Fermo e Macerata, con i capigruppo in consiglio provinciale, appese al filo del telefono le indicazioni dei maceratesi. Un'assenza che pesa anche se si fa finta di no, perché alla fine la posizione è rimasta per ognuno la stessa e Macerata prova ad andare per conto suo, alla ricerca di una deroga alla legge che imporrebbe invece una maxi provincia a tre. Racconta il segretario provinciale di Fermo, Samuele Biondi: "La posizione che fermani e ascolani porteranno alla direzione regionale del Pd di lunedì è quella di confidare nel pronunciamento della Corte Costituzionale ma contemporaneamente di lavorare per realizzare la macroprovincia. E' del tutto impossibile immaginare un ritorno al passato con Ascoli, in un contesto peraltro molto diverso da quello che si viveva quando è nata la Provincia di Fermo". Biondi e il Pd ascolano hanno ribadito che semmai il problema è nell'organizzazione della nuova provincia: "Quello che ci deve preoccupare è semmai la definizione di una provincia di secondo grado, con un presidente nominato dai sindaci che per qualunque motivo potranno poi rumuoverlo e minarne l'autorità, soprattutto su materie complesse come la programmazione del territorio. La vera partita è questa, per il resto io sono d'accordo con quanto ha dichiarato Petrini, siamo fuori tempo se pensiamo di poter conservare lo stato delle cose, mentre il mondo va drammaticamente avanti. La macroprovincia, con Macerata, è un'occasione, è l'opportunità per riunire tutto il distretto calzaturiero, è l'occasione per immaginare una viabilità più ampia e migliore per questo nostro territorio. Da soli non si va da nessuna parte". E l'idea di confrontarsi con Porto San Giorgio per contare di più? "A mio avviso è una assurdità. Allora anche Civitanova potrebbe guardare a Porto Sant'Elpidio, ognuno potrebbe fare campagna acquisti. Questo territorio è al tavolo dei grandi, con pari dignità, grazie all'autonomia acquisita. È facile capire la preoccupazione di Macerata che teme la fuga verso Ancona di comuni che si troverebbero troppo distanti dai centri decisionali. E' altrettanto chiaro che tutti insieme dobbiamo trovare le soluzioni migliori perché questo non accada,. Perché ci siano comunque risposte efficaci per tutti i cittadini".
Angelica Malvatani