Piccoli gesti che possono salvare la vita. Si fa da maggio 2010 lo screening del cancro al colon retto, una massiccia campagna di prevenzione reale per una malattia dall'incidenza molto forte, in Italia e nel nostro territorio. Una iniziativa avviata dall'équipe di gastroenterologia del Murri, guidata dal professor Giampiero Macarri, che sta riscuotendo grande successo. Macarri ne ha parlato in occasione di un incontro organizzato dal Rotary di Fermo, una serata dall'intento divulgativo, in linea con quanto stabilito dalla Società italiana di gastroenterologia che mira a diffondere la sensibilizzazione sul problema. Presente anche il direttore dell'Area Vasta 4, Gianni Genga, il primario di ginecologia Renzo Vincenzi, i soci del club tra i quali figurano numerosi medici, la presidente del Rotary Graziella Ciriaci, il chirurgo Giambattista Catalini. Macarri ha sottolineato: “Dall'inizio della campagna a Fermo, abbiamo effettuato 277 colonscopie, di queste 167 sono risultate positive per la presenza di polipi poi operati, 13 erano le neoplasie maligne. Significa che nel 60% dei casi analizzati abbiamo trovato un problema che poi non è degenerato perché siamo intervenuti in tempo e in alcuni casi persone che non avevano alcun disturbo hanno scoperto la malattia e hanno avuto la possibilità di cominciare a curarsi. Mi pare il risultato più eclatante di una serie di accertamenti affatto invasivi e del tutto gratuiti per le persone tra i 50 e i 69 anni”. Macarri ha spiegato che per accedere allo screening basta passare in farmacia a ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci, chi poi dovesse aver bisogno di ulteriori accertamenti passa al reparto di Macarri per la colonscopia, oggi effettuata con avanzate tecniche di sedazione e dunque per nulla dolorosa: “A quel punto si può capire qual è il problema e si può intervenire adeguatamente. E' ovvio che si tratta di accertamenti che non devono creare ansie, meglio però sapere in tempo se ci sono possibilità di rischio e intervenire perché non arrivi un problema reale che poi può essere pericoloso, sia per gli uomini che per le donne”. Tante le domande arrivate dalla platea, il professor Macarri è una delle punte di diamante del Murri per esperienza e competenza e dunque puntuali sono arrivate le risposte a tutti i dubbi. Nel corso della serata, moderata dal dottor Catalini, il direttore Genga ha parlato dello stato dell'arte nella sanità del fermano che può contare su eccellenti professionisti e su alcune possibilità strutturali che si stanno aprendo, dalla conclusione dei lavori di ampliamento del vecchio Murri fino alla realizzazione del nuovo ospedale nel prossimo futuro. Angelica Malvatani
Foto di Italo Gaudenzi