2012.05.18 – “Il Giardino della Vita” di Marzia Marchionni

Pubblicato il 18 Maggio 2012 da admin

 

Marzia Marchionni

E’ frequente la metafora del giardino connessa alla vita. Abbiamo cura del Nostro giardino? A monte, lo apprezziamo? Se così fosse, ne avremmo cura. Viene da sé: quando una cosa mi sta a cuore, la preservo accudisco coltivo... la amo, non solo a parole, con i fatti. E con le persone? Che toni uso abitualmente con coloro con cui mi rapporto, per pochi istanti o per anni? Mostro sincero interesse, mi accorgo di loro o mi limito a dare comandi? Dopo 20 anni di matrimonio..?? ...è un dono. E con me stesso? Cosa sto facendo del mio Giardino? Quando impariamo a ringraziare di cuore per quel fiore, è facile che ne sboccino altri dieci oppure che si vedano gli altri dieci già esistenti ma prima nascosti ai nostri occhi ancora velati. Cosa posso fare per vedere, sentire, percepire il mio giardino, con tutti i suoi bei colori, inebrianti profumi, palpitanti movimenti ? E per farlo fiorire sempre più? Riporto un passo eloquente nella sua semplicità. <<Un professore terminò la lezione, poi pronunciò le parole di rito: "Ci sono domande?". Uno studente gli chiese: "Professore, qual è il significato della vita?". Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. "Ti risponderò". Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: "Quando ero bambino, un giorno sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Presi il frammento più grande e lo conservai. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma il simbolo di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che sono, però, nonostante i miei limiti, posso riflettere la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la serenità, la tenerezza in tutti quei luoghi bui del cuore degli uomini (n.d.r.: compreso quello del narrante) e contribuire al cambiamento di qualcosa in e per qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. Ecco, in questo per me sta il significato della vita...>> (anonimo). Siamo Luce. Possiamo e dobbiamo risplendere in ciascuna azione che compiamo. Cosa vuole Dio dalla mia Vita? A cominciare da… qui ed ora? <<E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare>> (Anaïs Nin). Ad ognuno il suo percorso.  Buona Vita! Marzia Marchionni

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