Se è vero che l’Istruzione professionale costituisce, da sempre, un asset fondamentale per il territorio fermani, da sempre vocato alla produzione manifatturiera, oggi lo è a maggior ragione. Nell’attuale contesto di crisi economica la disponibilità di figure dotate di una preparazione professionale di base adeguata a soddisfare un’offerta occupazionale sempre più mirata e selettiva costituisce infatti un elemento strategico di competitività del sistema produttivo. In questa particolare congiuntura, nella recente riforma scolastica, agli Istituti professionali è stata da un lato confermata la competenza ad erogare diplomi quinquennali assimilabili nei fatti a quelli dell’Istruzione tecnica, dall'altro lato sono stati definiti "percorsi di istruzione e formazione professionale” triennali di competenza regionale, svolti dagli stessi istituti o da enti accreditati, per l’acquisizione di un titolo immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. Tale passaggio non è privo di notevoli rischi ed opportunità. Rischi di veder disperdere a causa della riduzione dei contenuti tecnico/pratici a vantaggio di quelli scientifico/culturali un’utenza consistente, orientata al lavoro (circa il 25% del totale) verso l’abbandono scolastico o percorsi esterni all’istituzione pubblica, inadeguati ad una formazione integrale dell’individuo, sempre più indispensabile per una proficuo inserimento nel contesto sociale e professionale. Opportunità di approfittare dei maggiori spazi di autonomia e flessibilità offerti dalla riforma per integrare maggiormente la scuola con il sistema economico, produttivo ed istituzionale del territorio. Da ciò deriva il particolare dinamismo messo in campo quest’anno dall’IPSIA Ostilio Ricci, tradizionale presidio scolastico del fermano, che da sempre forma figure professionali nei settori meccanico, elettrico, elettronico e della moda, che si inseriscono con un riscontro occupazionale superiore agli altri percorsi scolastici. La scuola, attualmente interessata da un consistente intervento di ampliamento attuato dalla Provincia di Fermo, ha infatti attivato grazie alla collaborazione della Camera di Commercio, un serrato confronto con le categorie socio economiche, finalizzato alla “riprogettazione” e all’ampliamento dell’offerta formativa, che riguarderà gradualmente tutti i settori, con l’attivazione a partire dal prossimo anno scolastico di nuovi corsi nel settore, in forte crescita, dei servizi alla persona (“benessere”: acconciatura e cura estetica) ed alla ristrutturazione dei contenuti di quelli “tradizionali”. Inoltre, nuovi corsi per la formazione di una figura professionale di "operatore dell'abbigliamento-sartoria/calzatura", dotata di competenze di base comuni nel campo della moda, saranno attivati parallelamente sia nella sede centrale di Fermo sia in quella distaccata di Montegranaro. Tali nuove proposte formative scaturiscono altresì dai dati previsionali dell’offerta di lavoro nella Provincia di Fermo forniti trimestralmente da UNIONCAMERE. Allo stesso tempo, sono state create le condizioni per rafforzare l’intreccio tra la scuola e la realtà produttiva attraverso una rinnovata collaborazione delle aziende nella messa a disposizione di “esperti”, nonché nell’intensificazione dei progetti già sperimentati di alternanza scuola/lavoro. Tali interventi verranno supportati da uno specifico protocollo d’intesa tra la scuola, la Provincia di Fermo e la Camera di Commercio che consentirà di attivare risorse del Fondo Sociale Europeo per sostenere l’impegno delle aziende coinvolte e le spese a carico dell’utenza. Stefania Scatasta