La strada è quella più nuova, quella che porta direttamente a Fermo arrivando dall'entroterra, sullo sfondo le montagne. Una scelta che sarebbe piaciuta ad Abramo Mori a cui quella strada, la Variante del Ferro, è stata intitolata domenica scorsa. Si intuisce Amandola da lì, suo paese natale, e si arriva a Fermo che è la città tanto amata e per la quale tanto ha lottato. Dunque si compie un percorso fortemente voluto dal comitato nato attorno al nome di Mori, con Giuseppe Rossi che sottolinea: “Abbiamo recepito le istanze di tanti fermani che chiedevano di rendere omaggio ad Abramo Mori la cui battaglia per l'istituzione della Provincia di Fermo durò veramente 30 anni, una vita intera per lui. Doveroso per Fermo riconoscere il merito di questo semplice cittadino che ha saputo comunque entrare nella storia, tra l'indifferenza dei fermani e lo scetticismo dei politici di allora. Rivendicava l'autonomia del fermano e la costituzione di una Provincia che potesse essere ente intermedio tra la Regione e i piccoli comuni, che potesse essere vicino alle piccole forze sociali. La politica di oggi avrebbe bisogno di dieci, cento, mille Mori, per riconquistare la fiducia dei cittadini”. ”. Il sindaco, Nella Brambatti, ha sottolineato la sua intensa attività nel valorizzare il nostro territorio e tutto quanto questo territorio sapeva trasmettere sotto il profilo culturale, anche attraverso il Palio dell’Assunta che ha voluto fortemente riprendere: “Un forza culturale che poi è diventato anche movimento politico di una comunità che ha rivendicato il ruolo di provincia. Un ente che non è puro campanilismo nei confronti dell’ascolano, dietro c’era la consapevolezza del fatto chele istituzioni più sono vicine ai cittadini e più sanno difendere le ragioni di una comunità”. Il Prefetto, Emilia Zarrilli, ha ribadito: “Sono a Fermo “per colpa” di Mori, la prefettura è una realtà conseguente al suo impegno per una Provincia che oggi va fatta crescere di più, nella convinzione dei Comuni e dei cittadini del fermano. Trasmettiamo ai giovani le stessa passionalità di Mori che con loro costruiremo questa provincia”.
A raccontare la vita e l’impegno di Mori lo storico Luca Leoni che ha ripercorso 30 anni di battaglie e di vicende umane e di impegno politico e sociale, i volantini appesa fuori dalla farmacia, a condannare l’atteggiamento di certi politici che lo vedevano come una figura stravagante e poco più, le figure fondamentali, il profilo di Francesco Zama, i dieci anni di battaglie di Saturnino Di Ruscio. E poi, i ricordi dell’ex sindaco, Fabrizio Emiliani, che ha portato a Mori il grazie della città e il suo personale, un sognatore stravagante che ha dato impulso ad una storia grande. Il sindaco di allora ha rievocato i viaggi, a bordo dell’auto guidata da Benedetto Chierichetti, l’accordo con il Partito Comunista di Giorgio Cisbani, i primi passi veri per la costruzione della Provincia: “Non fosse stato per l’insistenza di Mori forse oggi non sarei ricordato per questa pagina importante, grazie a lui ho fatto parte della storia della città” E ancora, i pensieri dell’ex consigliere regionale Pietro Diletti, a ricordare che l’unico a ringraziare davvero per l’impegno speso in consiglio regionale è stato lo stesso Mori, con la gratitudine di un fermano vero. Il presente e il futuro li ha raccontati il primo presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti, che ha ricordato il sindaco Fedeli e tutti quelli che in qualche maniera hanno dato il loro contributo per l’autonomia del fermano: “Perché il futuro di questa Provincia è anche in quella storia, nei passaggi che ne hanno fatto una istituzione secondo Costituzione, quella Costituzione che oggi ci tutela. Dunque una legge che parte dal basso e non si può cancellare se non partendo dal basso. Una garanzia, un passato che custodisce il futuro di questa istituzione che continueremo a difendere, come sempre. Per dimostrare ancora una volta che non sono questi gli enti inutili da chiudere, anzi. Il dibattito attorno all'abolizione delle Province si è in realtà da un po' calmato ma è tempo che cessi del tutto visto che gli stessi italiani non vi si appassionano più. Semmai si fidano poco del Parlamento e chiedono la riduzione delle poltrone lassù”. Dunque una lezione, quella di Mori, da non dimenticare, incisa per sempre sulla strada che porta al capoluogo di Provincia. Attorno a mezzogiorno, tutti alla Variante del Ferro, a scoprire la targa con la scritta più significativa di tutte: “Abramo Mori, pioniere della nuova Provincia di Fermo.
Angelica Malvatani