Cari Amici Rotariani Il titolo che potrebbe essere dato a questo primo mio messaggio è “Un percorso ad appannaggio di chi ci seguirà”. Le responsabilità di Governatore, Guida e Amministratore di un Distretto, impongono riflessioni attente su quel che sono le implicazioni fra l’impegno assunto nei confronti di una Associazione, di valenza mondiale e leader nel suo campo, di un numero consistente di Rotariani che in ciò concretizzano le proprie aspettative e l’impatto che questo avrà con la propria persona, l’attività professionale e la famiglia. In precedenza il mio Service Rotariano, ancorché serio e impegnativo, era rimasto nei confini di disegni provenienti da altri, ai quali si prestava la volontà di dare a disposizione una parte delle proprie risorse o dell’intento a trovare soluzioni a bisogni individuati. Questa nomina cambia di fatto tutta l’impostazione precedente, ora il singolo diventa collettività e il Service non è più azione specifica, ma capacità di indirizzo comune verso un impegno che possa creare unione, nei confronti di qualcosa di entusiasmante e credibile, in nome di una Mission alla quale noi tutti abbiamo aderito accettando l’appartenenza al nostro sodalizio. Ben si combina in questo ragionamento il motto del Presidente Internazionale Kalyan Banerjee: “Conosci Te Stesso per Abbracciare l’Umanità”. Quando varchiamo una soglia di questo tipo ci troviamo inevitabilmente ad indagare nel proprio Io più profondo ed ad arrivare alla conoscenza di se stessi in un modo probabilmente non fatto mai in precedenza. L’individuazione di un obiettivo in cui crediamo realmente e sul quale siamo convinti di investire la nostra persona, diventa inevitabile. Questo non sarà di tipo personalistico ma si configurerà nella Comunità per la quale si è stati chiamati a servire e per un rotariano che si appresta a divenire governatore la comunità ha innanzi tutto significato di Club del suo distretto e nello stesso tempo di quest’ultimo, che senza i primi si svuoterebbe di valore. Tale processo di presa coscienza fa si che un disegno progettuale possa essere un atto consequenziale con un’alta probabilità di unire tutti verso uno scopo in cui si avrà convinzione di lavorare. Quindi senza cedere a facili personalismi si opererà per un futuro che vorrà dire da un lato rafforzamento e sviluppo associativo dall’altro volontà di sostegno e risoluzione di bisogni reali. Futuro è questa la parola chiave adottata, intendendo per tale la capacità di farsi promotori ed artefici di un positivo cambiamento. Dovremo, per avere buone probabilità di raggiungere lo scopo, saperci concentrare in ciò che sappiamo far bene e chiedere agli altri di fare altrettanto nei confronti di bisogni reali evidenti ed importanti, la cui soluzione possa essere un atto duraturo, visibile, di difficile emulazione da parte di altri, frutto di un lavoro comune e sinergico di un insieme significativo, di club e di conseguenza di rotariani, che possano trasformare la normalità delle loro competenze e del loro impegno di singoli in eccezionalità di gruppo, realizzando in questo modo una delle più belle caratteristiche del Rotary. Questa volontà, unita a quella di dedicare la propria attenzione ai reali bisogni della comunità locale, ci ha accostati alle problematiche che le nuove generazioni stanno vivendo in questo periodo, le quali si ritrovano,sempre più spesso, a confrontarsi con un futuro che li disorienta e con un senso di speranza dissolto dalla mancanza di proposte reali. L’esperienza maturata negli ultimi due anni a contatto di studenti laureandi o laureati mi ha portato alla conoscenza delle dimensioni di tale fenomeno. È vero che esiste un circuito governativo e privato addetto a tale tipo di sostegno, ma è anche vero che al di là di alcune sacche di efficienza, fortunatamente presenti, il problema ha forti margini di miglioramento, che possono trovare in una Organizzazione, quale la nostra, formata da professionisti, imprenditori, gente di cultura, predisposta alla buona volontà, ad utilizzare il patrimonio dell’etica, del principio della restituzione, a fornire le proprie capacità professionali ed il back ground di conoscenze e di collega menti, quali basi d’intervento per un sostegno reale alla risoluzione del problema. Ma questo interesse non ci impedirà di dedicare spazio agli altri campi propri della nostra associazione, riassunti con chiarezza dal Piano Strategico del RI, che più volte nel percorso formativo sono stati richiamati. Primo fra questi, il “sostegno ed il rafforzamento dei Club”, da affrontare con la cura di chi è consapevole di intervenire in aspetti le cui dinamiche di cambiamento sono strettamente dipendenti da fenomeni in cui la capacità di attivazione dell’entusiasmo ricopre il ruolo di chiave di volta. “L’incremento dell’azione umanitaria”, piedistallo dell’Azione rotariana che trova nella RF il suo braccio operativo e la definizione degli obiettivi riuniti nelle “6 Aree di Intervento Prioritario”. Il “miglioramento dell’immagine pubblica”del Rotary e quello della “nostra consapevolezza di appartenenza ad esso”, ambedue fortemente legati alla capacità di generare azioni utili e di forte impatto pubblico. Ed ancora l’attenzione al nostro territorio per il quale si sono avviati o si stanno concludendo progetti di particolare interesse e di visibilità nei confronti di chi è all’esterno del nostro Sodalizio. Cari Amici sono tanti altri gli argomenti di cui desidero parlarvi, che chiaramente non possono essere affrontati tutti in questo primo appuntamento, prendono il nome di Effettivo, a cui il Rotary dedica il mese di Agosto, Rotaract, Progetti, Nuove Generazioni ed ancora altro. Avremo tempo di farlo nei prossimi appuntamenti sulla rivista ed in campo. Ora un piccolo ma sentito spazio per il Progetto L’Aquila. Negli ultimi due anni è diventato il mio fedele e costante compagno di viaggio rotariano sono tante, quasi ingiustificabili, le risorse da me dedicategli e le responsabilità assunte. Siamo arrivati quasi alla fine del viaggio, le risorse anche se spese con parsimonia, tanto che diversi interlocutori l’hanno definita taccagneria, sono prossime all’esaurimento e l’arrivo dei dissipatori, previsto in settembre, determinerà questa condizione. “We are this close to End Polio Now” Siamo così vicini alla fine della Polio, recitava una pubblicità particolarmente accattivante vista a San Diego ed anche per noi questa pubblicità può essere valida. L’impegno che vi chiedo, sapendo di poterlo fare, è quello di offrire tutti il costo di una conviviale per poter continuare a sostenere l’impegno che quattro governatori, facendosi portavoce di una capacità d’intervento, prima di tutto professionale e solo dopo economico, hanno preso a giugno 2009. Credetemi rimarrà indelebile testimonianza di quello che il vero spirito della Nostra Associazione. In conclusione voglio solo ricordarvi quello che, con passione ed emozione, ho già trasmesso, non ultimo in occasione dell’Assemblea di Gubbio. Personalmente ho scommesso tutto su di Voi, Rotariani, Presidenti di Club, Assistenti, Staff, Commissioni e Gruppi di Lavoro nell’obiettivo di un impegno di promozione dello Spirito del Rotary, al quale dedicherò le mie energie e tutto il tempo che mi sarà disponibile, in quanto è mia convinzione che solo con la continua trasmissione di entusiasmo e dedizione si potrà chiedere altrettanto a chi vorrà fare lo stesso. Francesco Ottaviano