Situazione del Progetto "Gomuz"
CENTRO DI ASSISTENZA ALLA GIOVANE.IN AGGIUNTA AL CONTRIBUTO DELLA ROTARY FOUNDATION DOBBIAMO REPERIRE CIRCA 18.000 EURO. E ' IN CORSO DI DEFINIZIONE LA COLLABORAZIONE CON IL RC BOLOGNA SUD PER QUESTO PROGETTO. SALVO IMPREVISTI PENSIAMO ESEGUIRE E COMPLETARE IL PROGETTO TRA LUGLIO E OTTOBRE 2010
“ASSISTENZA ALLO SVILUPPO DELLE GIOVANI DONNE DELLA REGIONE DI GUMUZ – ETIOPIA” 1) L’ambiente. Ci troviamo in un altopiano a 1000 metri di altitudine nel Nord Ovest dell’Etiopia , nella zona del Metekel, nella regione di Beninshangul-Gumuz. Qui vive un gruppo etnico, i GUMUZ , di circa 300.000 persone, a cavallo del confine tra Sudan ed Etiopia. Ai tempi dell’imperatore Menelik (Imperatore d’Etiopia dall 1889 al 1913) questo popolo fu ridotto in schiavitù e messo a servizio dei poderi e dei palazzi imperiali, essendo anche isolati e disprezzati dalle tribù vicine più potenti, gli Amara e gli Agaw. Anticamente abitavano la zona Ovest della Regione di Gojjam, ma dopo il 1940, una volta abolita la schiavitù dall’ultimo Imperatore il Negus Hailé Selassié, furono allontanati verso l’arida area del Nilo Blu e via via sempre più respinti fino al confine con il Sudan, in una zona di savana , verdeggiante nella stagione delle piogge ma nella stagione secca estremamente arida, con frequenti fenomeni di innesco di incendi. Il linguaggio dei Gumuz è classificato come linguaggio Nilo-sahariano, ed è suddiviso in molti dialetti. La religione più comune è l’animismo; credono negli spiriti che abitano nelle case, negli alberi, nelle montagne… I Gumuz sono cacciatori, usano arco e frecce avvelenate, e grandi pescatori nei torrenti della regione, ma rifiutano di coltivare la terra. Si cibano di carne cruda, larve, insetti, roditori, uccelli e animali della savana, miele selvatico, semi, radici, foglie e frutti selvatici. Sono molto aggressivi e bellicosi. Attualmente il Governo Etiopico ha riconosciuto il loro territorio come Regione Autonoma, forse anche perché da qui passerà una importante via di comunicazione tra il Sudan e la Somalia destinata al trasporto del petrolio sudanese. Questa strada è quasi ultimata ed a breve si prevede un traffico di commercio che sconvolgerà questo popolo primitivo assolutamente incapace di affrontare questa sfida. 2) Il Progetto. La situazione delle giovani donne dei Gumuz è particolarmente grave. La totale assenza di scuole e la segregazione in cui gli uomini tengono le loro donne, impediscono qualunque libertà di sviluppo , esponendo le donne a frequenti abusi specialmente sessuali . Il nostro Progetto si propone di assistere queste giovani promuovendo la dignità della donna, l’istruzione e l’educazione attraverso la creazione di una “boarding house”, ossia una specie di ostello gestito da missionarie, nel quale accogliere le giovani garantendo vitto e alloggio ed una educazione adeguata ed assistendole negli studi . Nella vicina città di Gilgel Beles esiste una piccola scuola dove le giovani potrebbero venir inserite dopo una adeguata preparazione iniziale. 3) L’aiuto del Rotary. La realizzazione del Progetto è già in corso ma ha subito un arresto per mancanza di fondi. Attualmente sono state completate le strutture, consistenti in n. 4 edifici composti dai seguenti blocchi : Teachers residence, Girls dormitory, Toilets and Laundry, Garage and Local Kitchen. L’intervento del Rotary è richiesto per completare l’arredamento di tutti i locali sopra detti. E’ stata scartata l’idea di spedire mobili e suppellettili, dall’Italia in quanto le difficoltà di sdoganamento a Gibouti e trasporto sul posto comportano un costo e un rischio molto elevato. Si ritiene anche più consono con lo spirito del Rotary investire la somma necessaria localmente, garantendo così una attività agli artigiani del posto e quindi portando sviluppo. Così si eliminano le incertezze, i costi ed i tempi lunghi che sarebbero stati causati dalla spedizione dall’Italia. L’investimento previsto è stato quantificato richiedendo i preventivi agli artigiani locali e selezionando il migliore per il rapporto qualità/prezzo. La fornitura verrebbe divisa tra due fornitori anche per maggior garanzia. L’importo totale necessario risulta di 350.000= BIRR Etiopici corrispondenti a circa 25.000. EURO equivalenti a USD 34.250 . Il ROTARY CLUB di Fermo intende farsi carico di questa iniziativa e si propone di raccogliere i fondi necessari fino all’importo di Euro 12.000.= equivalenti a USD 16.440. Il Rotary Club di Addis Abeba in Etiopia si farà carico di seguire localmente la realizzazione della iniziativa per il suo miglior successo e darà un contributo economico di circa USD 685. In totale quindi disponiamo di USD 17.125 pari alla metà dell’importo necessario. Richiediamo quindi l’aiuto della Rotary Foundation per ottenere il restante importo di USD 17.125.
Lorenzo Papetti Presidente della Commissione di Club Rotary Fondation 2009/2010 Presidente Incoming Club di Fermo